Co-Ro: 26 giugno, petizione per richiedere modifica del Piano Nazionale
È quanto annuncia Capalbo (M24A per l’Equità Territoriale): «La scelta del Governo italiano creerà i presupposti concreti per un’ulteriore gravissima divaricazione nei livelli di sviluppo»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Secondo la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il piano italiano "contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente" le raccomandazioni specifiche della UE ed è ben allineato al Green Deal, con il 37% delle misure sul clima e il 25% sul digitale. Una valutazione positiva, nonostante i progetti presentati dal Governo italiano non impongano nessuna territorializzazione, in evidente contrasto con quanto stabilito dal Regolamento Europeo che norma i piani nazionali e che indica chiaramente, tra le tre priorità trasversali, il superamento delle disuguaglianze territoriali».
È quanto afferma in una nota stampa Cataldo Capalbo – referente di “M24A per l’Equità Territoriale” di Corigliano-Rossano che così continua: «Gli amministratori locali dovrebbero essere i principali destinatari delle risorse, in quanto Enti attuatori, ma i sindaci non sono stati messi in grado di realizzare i progetti dal momento che, negli ultimi 10-20 anni, hanno visto decimare le risorse umane presso gli uffici amministrativi con il risultato che i tecnici comunali sono oberati di lavoro, dovendo fare più del doppio delle normali attività ordinarie e non hanno né il tempo né le competenze per scrivere questi progetti».
«La petizione, - spiega - proposta a nome dell'Osservatorio sul Piano di Rilancio e Mezzogiorno, alla Rete dei Sindaci del “Recovery Sud” e al Movimento 24 Agosto Equità Territoriale richiede alle Istituzioni UE di giungere alla modifica del PNRR presentato dal Governo Italiano, favorendo un’equa suddivisione territoriale delle risorse messe a disposizione dall’UE. La priorità nell'allocazione delle risorse per le riforme e i progetti di investimento pubblico del PNRR doveva essere accordata alle regioni e ai territori più svantaggiati, al fine di permettere l’effettivo perseguimento della riduzione dei divari di sviluppo nell’implementazione del Piano strategico, garantendo una ripresa economica che riducesse le disparità vigenti e non le amplificasse ulteriormente».
«Di fatto, - aggiunge - la scelta del Governo italiano di destinare il solo 40% delle risorse complessive nel quadro del PNRR creerà i presupposti concreti per un’ulteriore gravissima divaricazione nei livelli di sviluppo, acuendo le disparità territoriali a pregiudizio delle aree depresse dal punto di vista socio-economico, quali quelle meridionali, le cui condizioni si sono ancor più deteriorate in virtù dell’impatto della Pandemia da Covid-19».
«Si sta ripetendo quello che da sempre è successo nella storia d'Italia: un nord ricco che assorbe le risorse e prosciuga le risorse di un Sud povero. È successo dopo le grandi guerre, è successo dopo la crisi del ‘29 è successo dopo le crisi del 2008 e del 2010 e sta succedendo, purtroppo, ancora oggi. L'Europa si salva se l'Italia si salva, ma questo è vero se il sud si salva. Il Movimento per l’Equità Territoriale invita, pertanto, tutti i cittadini a firmare la petizione al banchetto che sarà posto su Viale Mediterraneo (Rossano) il prossimo 26 giugno a partire dalle ore 18» conclude.