Cassano, l'Udc mette sotto accusa Papasso sulla gestione dei rifiuti
Michele Guerrieri incalza il sindaco dopo la «sonora bocciatura» dell'Autorità nazionale anti corruzione: «Il provvedimento dell'autorità amministrativa fa emergere incapacità politica e perdita di risorse per i cittadini»

CASSANO JONIO - Il partito dell'Unione di Centro a cassano torna ad incalzare il sindaco Gianni Papasso. Questa volta lo fa su un argomento spigolosissimo: la gestione del settore rifiuti. L'Anac (autorità nazionale anti corruzione) avrebbe evidenziato delle anomalie nell'amministrazione del settore ambiente e questo ha fatto scattare la polemica dei centristi.
A parlare è Michele Guerrieri: «Prendiamo atto, con dispiacere, - dice l'esponente dell'Udc di Cassano - che l'Amministrazione comunale guidata da Giovanni Papasso è stata sonoramente bocciata, su provvedimenti riguardanti la gestione dei rifiuti dall'Anac».
Centro della discussione è la delibera Anac n.385/ 2021 «che ha fatto emergere in maniera chiara un'incapacità degli organi preposti e di un indirizzo politico che sembra aver ormai perso la bussola, a determinare con chiarezza e trasparenza la gestione del settore ambientale. La delibera dell'autorità amministrativa italiana concernente l'innalzamento sopra soglia delle varianti, fa emergere incapacità politica e amministrativa, perdita di risorse per i cittadini, la quale si voleva scaricare malamente su altri enti, ma che alla fine è costata una sonora bocciatura al nostro Comune, che non merita di essere governato da una gestione che riceve contestazione gravi».
Secondo quanto emanato dall'Anac su questa vicenda, infatti: "In casi di emergenza la legge prescrive che il contratto può essere modificato soltanto se l'eventuale aumento di prezzo non eccede il 50 per cento del valore del contratto iniziale. Nel caso in esame, il valore finale dell'appalto ammontava ad euro 1.485.649,01. Tale importo finale comprensivo dei lavori e dei servizi si distaccava non poco dal valore inizialmente previsto corrispondente alla somma di euro 632.107,68. È, quindi, evidente l'esistenza di un'anomalia nella variazione dell'importo che si pone in contrasto con la disposizione dell'art.106 d.lgs. 50 del 2016."
«Si prenda contezza della situazione - conclude Guerrieri - e si faccia un passo indietro per il bene della città, che ha bisogno di un'Amministrazione nuova, trasparente e competente».