Il nuovo Atto aziendale dell'Asp «penalizza i servizi sanitari sullo Ionio»
È quanto denuncia il “Movimento del Territorio con Pasqualina Straface” che avanza alcune proposte

CORIGLIANO-ROSSANO - «Il nuovo Atto aziendale, nel prevedere la nuova organizzazione dell’ASP di Cosenza, non ha tenuto conto della nuova realtà venutasi a creare a seguito della fusione dei due Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, che ha portato alla creazione della terza città della Calabria, in termini di una più ragionevole distribuzione dei servizi, che appaiono essere dimezzati anziché ampliati. Nel premettere che la nuova città si chiama Corigliano-Rossano, e che, come tale, va definita nell'Atto aziendale, occorre precisare che l’area ionica, che è la più vasta sia per territorio che per popolazione, attualmente pari a 166.691 unità, risulta penalizzata soprattutto per quanto riguarda i servizi sul territorio. L’indice della popolazione non viene, infatti, preso in considerazione né sul piano di ampliamento dei servizi territoriali né sul piano dei servizi amministrativi, sanitari e ospedalieri».
È quanto sostiene, a titolo di premessa di un comunicato stampa contenente una serie di osservazioni in merito, il Movimento del Territorio con Pasqualina Straface. Il predetto comunicato è stato infatti già inoltrato via PEC al commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, al direttore Sanitario dell'Asp di Cosenza, Martino Rizzo, ed al commissario alla Sanità della Regione Calabria, Guido Nicolò Longo, ed è mirato a tenere nella giusta considerazione le reali esigenze provenienti dal territorio, invece attualmente inevase nel redatto Atto aziendale.
«Difatti, - si legge - mentre, le linee guida regionali, hanno previsto il criterio della proporzione tra numero di strutture e popolazione, non si comprende perché tale criterio non sia stato utilizzato in merito alla distribuzione di dette strutture nell'ambito della stessa ASP di Cosenza, che, pertanto, risulterebbe caratterizzata da una sproporzionata distribuzione delle strutture in contesti con minore concentrazione di popolazione e di ambito territoriale ristretto. A tal proposito si evidenzia come risulta incomprensibile il distinguo tra territorio dell'Alto ionio, facente capo a Trebisacce, in parte rientrante, quanto all'ospedale, nell'ambito dello Spoke di Castrovillari, mentre per quanto concerne il territorio nell'ambito dell'Area Ionica».
«È evidente la disomogeneità anche dei servizi che si andrebbe a creare, in quanto, in una logica di integrazione tra ospedali e territorio, il distretto deve coincidere con gli ospedali. Con l'effetto che anche l'ospedale di Trebisacce deve, necessariamente, rientrare nell'area ionica e, quindi, nello Spoke di Corigliano-Rossano, proprio per garantire quella continuità di assistenza dall'ospedale al territorio e viceversa. Appare evidente una sproporzione nella distribuzione dei servizi rispetto ad altri distretti con minore densità di abitanti e minore estensione territoriale. A tal proposito si evidenzia come, anche per quanto concerne la lungodegenza, sia evidente una discriminazione nell'attribuzione dei posti letto, che risultano in numero pari a quello del presidio ospedaliero».
«Si osserva, ancora, una sovrabbondanza di strutture complesse di staff alla Direzione Generale, nonché istituzione di strutture complesse nell’ambito territoriale del Distretto Cosenza/Savuto non giustificato né da dati epidemiologici né da ragioni strettamente correlati all’ampiezza del Distretto, di certo inferiore a quello dell’area ionica».
«La previsione – spiega - della direzione della SOC SERD e della SOC CSM in capo, anche , a uno psicologo, appare poco opportuna, se non intenzionale, in sede di Atto aziendale, che dovrebbe limitarsi all'aspetto organizzativo; eccessiva previsione di SOC e di SOS farmaceutiche sia territoriali che ospedaliere. In ogni caso anche in questa sede si sottolinea l'assenza di criterio in base al quale la SOC viene individuata nel territorio di Cosenza, pur essendo di minore dimensione rispetto a quello dell'area Ionica; si parla di una UOSD dipendente gerarchicamente dalla struttura complessa dello SPOKE con funzioni amministrative. Non si comprende se sia una SOS amministrativa o Sanitaria. In tal caso si chiede che fine abbia fatto la UOSD Coordinamento distretti e ospedali prevista nella precedente regolamentazione aziendale; Perché la SOC oculistica del Tirreno è sovraordinata alla SOS oculistica dello Jonio? In base a quale criterio? Si chiede il mantenimento della SOSD oculistica presso lo Spoke Corigliano-Rossano; è prevista, per ogni Spoke , una diabetologia prenatale, che appare eccessiva anche alla luce del fatto che una delle medicine del territorio è stata caratterizzata in senso specialistico metabolico-diabetologico; Non ha senso la previsione di una SOC Centrale unica acquisti, laddove esiste una struttura regionale deputata a ciò, così come non si comprende la previsione di una UOSD Internal auditing, che presuppone alla base una organizzazione che al momento l’ASP di Cosenza non ha e che, pertanto, renderebbe vana l’esistenza di una struttura di tal genere».
«Al contrario – continua - si è inteso accorpare, nell’ambito della SOC Affari Generali, una serie di attività, come quella dell’ufficiale rogante e delle assicurazioni che richiederebbe una UOSD Assicurazioni, stante l’enorme attività legata ai sinistri ed al CVS (Comitato valutazione sinistri). Non risultano previste strutture importanti come la UOSD, coordinamento distretti e ospedali, o la UOS Formazione e non sono state previste strutture amministrative necessarie anche sul territorio. In particolare, per quanto riguarda le strutture amministrative all’interno del distretto non appare condivisibile la scelta di individuare, per ogni distretto, un dirigente amministrativo con incarico professionale, laddove, per l’ampiezza dei compiti, previsti a pag. 40, sarebbe stata auspicabile quanto meno una struttura semplice dipartimentale di coordinamento dei distretti, così come previsto, nel precedente Atto aziendale».
«Per quanto riguarda gli allegati all’Atto aziendale, sono emerse delle contraddittorietà, in quanto la U.O. ORL non compare nel testo dell’Atto aziendale, ma compare negli allegati come UOSD nell’ambito della chirurgia. Negli allegati 12 e 13 sono presenti diverse strutture nel distretto Cosenza/Savuto che non trovano giustificazione nei dati epidemiologici. In particolare non si comprende perché per la “Neuropschiatria infantile” sia prevista la SOC nel territorio del Distretto Cosenza-Savuto e non anche nell'area ionica per le motivazione già indicate. Inoltre riteniamo che l'Atto aziendale in questione debba necessariamente comprendere l'ospedale di Cariati, poiché non può essere considerato esclusivamente come "Casa di Salute". Discorso analogo per l'ospedale di Trebisacce dal momento che non è stata prevista nessuna programmazione sanitaria» conclude.