Mobilitato il Governo per un medico di base… ma degli ospedali chiusi nessuno ne parla più
La vicenda ha creato un cortocircuito istituzionale. Ormai si guarda al particolare (e al campanile); ma delle questioni del territorio chi se ne occupa? Intanto l’emergenza Covid sta facendo inabissare la Calabria del nord-est
CORIGLIANO-ROSSANO – Cortocircuito istituzionale tra un sindaco, che nelle sue funzioni fa quel che può, ed un parlamentare che, invece, viene accusata – dallo stesso sindaco – di invasione di campo. È quanto sta accadendo a Paludi, piccolo centro della Sila Greca, dove negli ultimi quattro mesi il dibattito politico è andato a fuoco per la mancata assegnazione di un nuovo medico di base dopo che il paese ne era rimasto senza.
Certo, quattro mesi per una piccola comunità sono tanti. E questi problemi non dovrebbero esistere. Ma dal momento che si palesano la via più veloce per risolverli sono gli uffici territoriali di riferimento. In questo caso il distretto Jonio Sud dell’Asp di Cosenza.
E invece il caso Paludi è diventato un caso nazionale. Almeno leggendo un post del parlamentare del Movimento 5 Stelle, Vittoria Baldino, eletta nella circoscrizione Lazio 1 ma nativa proprio del piccolo centro della Sila Greca.
«Da lunedì (domani) – scrive Baldino sulla sua pagina facebook – a Paludi ci sarà di nuovo il medico! Da settimane sono in contatto con il Commissario Longo tramite la sottosegretaria al Sud Dalila Nesci per cercare di risolvere un problema che riguarda tutti i paludesi, che da più di 4 mesi ormai attendono di poter fare affidamento sul medico del Paese».
Evviva! Verrebbe da esclamare. Praticamente abbiamo mobilità mezzo governo ed i vertici della struttura commissariale della sanità calabrese (che risponde al governo e al Ministro della Salute) per avere il medico a Paludi!
Tutto stranamente normale. Ma a mettere il dito nella piaga ci ha pensato il sindaco del paese, Stefano Graziano. Che questa “ingerenza” – forse inutile e che non sarebbe stata nemmeno l’unica – negli affari amministrativi territoriali proprio non l’ha digerita. E tenta di far chiarezza su una storia assurda. «La notizia – rivela Graziano -, a me personalmente comunicata dai vertici del Distretto Sanitario Jonio Sud durante un incontro a Cosenza al quale ho presenziato, è stata data anche all’On. Baldino».
Ora di chi siano i “meriti”, per aver ripristinato un diritto che ai cittadini dovrebbe essere garantito senza alcun clamore mediatico, poco importa. Sinceramente, speriamo solo che i fatti si siano consumati e risolti nell’ambito del distretto sanitario Jonio sud o, tuttalpiù, nelle sedi dell’Asp di Cosenza. Anche perché pensare davvero che per l’assegnazione di un medico di base si mobiliti persino un governo, oltre che assurdo, significhere essere alla frutta.
Al netto di tutto, però, viene da chiedersela una cosa: se un parlamentare è stato dietro ad un sottosegretario e ad un commissario della sanità per quattro mesi a persuaderli ad attivare un servizio basilare, ci chiediamo perché non abbia impiegato lo stesso tempo e le stesse motivazioni per far capire agli stessi interlocutori l’importanza – oggi più che mai – di riaprire alla svelta quei due ospedali del territorio della Sibaritide, Cariati e Trebisacce. Gli stessi che, magari, avrebbero aiutato questo territorio ad affrontare meglio l’emergenza pandemica in atto.
Invece no, stiamo inabissando a causa del Covid nel silenzio di tutti e soprattutto di chi potrebbe fare e, invece, ancora una volta si gira dall’altra parte senza proferire parola. A dire il vero da cittadini che vivono in quest’area martoriata della Calabria aspettiamo ancora il post di un parlamentare che ci dica che da domani gli ospedali chiusi riapriranno. Perché il compito e la responsabilità di farlo, oggi, è solo ed unicamente del governo!
La speranza è, quindi, che il particolare del caso Paludi (che ha riavuto il suo medico di base) diventi, con misura più grande, il caso Sibaritide con la riapertura a stretto giro degli ospedali di Cariati e Trebisacce.