Iacucci: «A distanza di un anno la gestione della pandemia continua ad essere confusa»
Il Presidente della Provincia: «Poco è stato fatto, mentre i sindaci chiedono di essere ancora coinvolti nella campagna di vaccinazione»
COSENZA - «La gestione della pandemia in Calabria, ad oltre un anno dall'evento, è tutt'ora confusa, a giorni alterni e soprattutto senza alcuna certezza nella filiera di comando».
A scriverlo, in una nota stampa, è Franco Iacucci che ricorda come è mancato, e continua a non esserci, un coordinamento tra commissario ad acta, presidente della Regione, Protezione civile, Asp, Aziende ospedaliere e l'articolato mondo del servizio sanitario: medici di famiglia, Usca, specializzandi, volontari, farmacie.
«Troppo spesso ci si trova di fronte a contraddizioni insopportabili. A distanza di oltre un anno la gestione del primo tassello dell'epidemia, che è rappresentato dal tracciamento dei contatti attraverso i tamponi, soprattutto nella provincia di Cosenza non ha avuto una tempistica efficace. Com'è tollerabile che si accumulano centinaia di tamponi da processare? Per circa un anno, poi, il solo centro per processare i tamponi è coinciso con l'ospedale dell'Annunziata».
Il Presidente della Regione aggiunge: «Non mi stancherò mai di ringraziare tutto il mondo degli operatori sanitari per gli immensi sacrifici a cui sono sottoposti ma, a distanza di un anno, continuiamo a ripetere che il personale medico-sanitario, già insufficiente prima della pandemia, travolto da turni e condizioni di lavoro insopportabile, continua ad essere carente».
Infine, Iacucci conclude: «Non si perda altro tempo: si continui a coinvolgere i sindaci nella campagna di vaccinazione, visto che già hanno dato un prezioso contributo per la somministrazione dei vaccini agli over 80, e si lavori in sinergia. Le decisioni improvvisate, come la conversione dell'ospedale da campo di Vaglio Lise in centro vaccinale, si pagano amaramente sulla pelle dei calabresi».