«Impensabile convertire gli spazi di pronto soccorso di Rossano in posti covid» afferma Capalbo
La coordinatrice di Civico e Popolare chiede «maggiore rispetto verso questa città che è stanca di prestarsi a giochi fatti da terzi; stanca di subire decisioni che vengono calate dall’alto»
CORIGLIANO-ROSSANO - «L’evolversi della situazione epidemiologica ha messo letteralmente in ginocchio il sistema sanitario calabrese che (a parte lo spiraglio di luce e il largo respiro derivato dall’intervento, unico nella storia, eseguito pochi giorni fa dal nostro illustre dottor Promenzio e dall’equipe chirurgica di Villa Serena for Children di Catanzaro) è da mesi, ormai, nel mirino dei media nazionali che non perdono occasione per descriverne lo sconcertante stato di dissesto. In questo quadro generale a dir poco sconfortante, si inserisce alla perfezione la situazione in cui versa la nostra città, la quale sta vivendo, forse, le ore più buie dall’inizio della pandemia. Una città in cui il virus circola in maniera “incontrollata”, nonostante le restrizioni, e miete vittime».
È quanto afferma Alessandra Capalbo coordinatrice di Civico e Popolare che così continua: «Ma all’apprensione per il numero sempre più importante dei contagi, si unisce la preoccupazione per alcune scelte che mettono a dura prova il diritto all’assistenza sanitaria di tutti i cittadini (indistintamente), come quella appresa poche ore fa dalla stampa, secondo cui il Pronto Soccorso dell’Ospedale Giannettasio di Corigliano-Rossano, per rispondere alla penuria di posti letto nei reparti covid, avrebbe convertito i propri spazi adibendoli all’assistenza e alle prime cure per pazienti covid ( 6 posti si legge) che necessitano di ricovero urgente».
«È un momento molto delicato, lo sappiamo, - continua - ma una notizia come questa è irricevibile! Soprattutto se consideriamo che solo pochi giorni fa il reparto Covid di Rossano è stato privato di 5 infermieri trasferiti in un’altra struttura dove è stato inaugurato un reparto di terapia sub intensiva; e se consideriamo, dulcis in fundo, che stanno per essere consegnati i lavori effettuati al quinto piano del Giannettasio che ospiterà (o meglio dovrebbe) circa 30 posti letto per un reparto covid che, probabilmente (considerando la carenza di personale) non vedrà mai la luce».
«Una notizia – aggiunge - che giunge proprio nella giornata in cui il Presidente facente funzioni Spirlì ha convocato gli Stati Generali per elaborare una strategia comune contro la pandemia e a cui ha partecipato anche il sindaco Stasi. Di lui abbiamo letto alcune giuste considerazioni fatte a posteriori in una intervista, nella quale chiede chiarezza sui numeri reali dei posti letto e una “maggiore trasparenza”. Ci auguriamo che il sindaco Stasi abbia preteso questa chiarezza anche nel corso della riunione e non solo nell’intervista, esponendo a tutti i presenti la situazione critica della nostra città e di quanto sia inefficace (oltre che pericoloso) un Polo Covid perennemente sotto organico!».
«Ci auguriamo, ancora, che il Sindaco abbia preteso maggiore rispetto verso questa città che è sinceramente stanca di prestarsi a giochi fatti da terzi; stanca di subire decisioni che vengono calate dall’alto; e un maggiore rispetto per i suoi cittadini che non meritano di peregrinare per ore in cerca di prestazioni sanitarie urgenti e adeguate anche a chi non ha contratto questo subdolo virus!» conclude.