Statuto Corigliano-Rossano, Tramonti: «Con l’Art. 13 muore la democrazia nella Città Fusa»
Il rappresentate del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface punta il dito contro il nuovo articolo dello nuovo Statuto cittadino
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il popolo non potrà eleggere direttamente e democraticamente i rappresentanti dei Municipi». Ad annunciarlo , in un comunicato stampa, una delle più critiche voci contro l’attuale amministrazione di Corigliano-Rossano.
«Vi avevano detto che la Fusione avrebbe portato più democrazia con l’elezione dei Municipi, per compensare l’eccessiva distanza del Sindaco da cittadini, invece lo stesso Sindaco ha deciso di mandarvi dei suoi fedelissimi ad ascoltare le vostre lamentele. L’obiettivo è quello di sapere chi si lamenta, non il perché. Tutti in fila a votare la Fusione, sicuri di fare un passo in avanti in merito ai processi democratici e invece, di passi se ne sono fatti due , ma indietro».
Luciano Tramonti continua: « Difatti ci verrà proibito di esprimere l’unico diritto che ancora ci rimane, il voto. Aumentiamo la democrazia di pochi. Tutto è scritto nella bozza dell’art. 13 del nuovo Statuto Comunale, ancora da approvare, fortemente voluto dal Sindaco e dagli ormai noti “fedeli” consiglieri di maggioranza. È la nuova frontiera della democrazia di Corigliano Rossano, al quale il nostro Sindaco è molto affezionato. L’articolo 13 del nuovo Statuto Comunale non può che raccogliere critiche, la famosa terza Città della Calabria nasce con alti e nobili propositi democratici, ma vediamo come appunto questi propositi sono rimasti tali, perché nei fatti concreti si toglie la possibilità ai cittadini di scegliere democraticamente attraverso il voto i propri rappresentanti».
Il Movimento per il territorio conclude: «La paura è che possa uscire fuori il dimezzamento del consenso del Sindaco, ormai ridotto ad elemosinare attenzione, e che un capace amministratore locale possa decidere di portare avanti battaglie per il bene del territorio e offuscare l’immagine del nostro caro Sindaco Stasi».