Crisi agrumicola, Italia Viva: «Calamità, manodopera e mercato mix micidiale»
La ricetta dei renziani per superare «il momento di maggiore crisi per il comparto»: introdurre per i produttori agrumicoli lo sgravio contributivo
Crisi agrumicola, sulla questione che è ritornata ad accendere il dibattito a Corigliano-Rossano è intervenuto anche il circolo cittadino di Italia Viva. Che evidenzia come siano state tre cause concomitanti a provocare, in questo momento storico, la deflagrazione della crisi: il clima «con il susseguirsi di eventi atmosferici avversi come la siccità perdurante dal mese di giugno che non hanno permesso la maturazione del frutto»; la manodopera «perchè la pandemia in corso e le limitazioni negli spostamenti hanno impedito alle aziende di disporre della manodopera specializzata proveniente dai paesi dell'Est»; il mercato.
«La crisi economica generata dalla pandemia - precisano i renziani di Corigliano-Rossano -, le misure restrittive imposte dal Governo, le chiusure durante i fine settimana dei centri commerciali e la sospensione dei mercati rionali hanno provocato una forte contrazione della domanda da parte delle famiglie che, tra l'altro, preferiscono acquistare agrumi provenienti da altri paesi europei come la Spagna ed extraeuropei come il Sud Africa che vengono posti sugli scaffali a prezzi più bassi».
«Il comparto agrumicolo - si legge ancora nella nota di Italia Viva - sta vivendo ormai da anni una crisi molto pesante che ha limitato sempre di più la capacità di impresa degli agricoltori. E quella di quest'anno si configura come la campagna agrumicola più difficile finora registrata».
La concomitanza di queste criticità, a parere del partito di Matteo Renzi, «provoca il comprensibile indebolimento della rete dei produttori agrumicoli che, giustamente, avrebbero diritto a misure di sostegno e ristoro immediato più che contributi rinviabili a tempi futuri. Serve, cioè, un aiuto sostanziale al reddito per coprire i costi di produzione attualmente stimati in circa 25 centesimi di euro per chilogrammo».
«Ben consapevoli che sui tavoli ministeriali è già in corso un lavoro prezioso che le categorie e rappresentanze parlamentari stanno portando avanti per individuare soluzioni organiche per l'intera filiera agrumicola ci sembra opportuno e auspicabile focalizzare l'attenzione sulla categoria dei produttori agrumicoli che sono in prima linea nell'impegno a garantire qualità del prodotto e trasparenza e legalità del lavoro. Ed è proprio per questo che riteniamo debba trovare accoglimento la proposta di introdurre per i produttori agrumicoli lo sgravio contributivo che, incidendo circa 12 centesimi di euro per chilogrammo di prodotto, concorrerebbe a dare respiro immediato agli stessi, oltre che premiare quanti di loro agiscono nel rispetto delle leggi di contrasto all'ignobile fenomeno del caporalato, battaglia tanto cara al ministro Bellanova».