Si è svolta nella Cittadella regionale l’ultima delle tre giornate dedicate alla formazione e alla presentazione del Piano Regionale di contrasto alla Povertà 2019-2020. Dopo le prime due sedute di lavoro improntate all'inquadramento del Rei, del Piano Povertà e alla presentazione dello Schema di Piano di attuazione locale nei confronti delle risorse umane di Regione Calabria e degli Ambiti Territoriali, oggi è stata la giornata dedicata alla formazione degli operatori dei servizi sociali professionali dei Sette Ambiti Territoriali individuati (Praia a Mare, Rogliano, Crotone, Soverato, Spilinga, Taurianova, Locri) per la Sperimentazione degli strumenti operativi per la presa in carico e i progetti personalizzati.Si tratta sostanzialmente di una attività di accompagnamento che poi dovrà riversarsi su tutto il territorio nazionale. Nelle Linee guida del Reddito d’Inclusione (Rei), è prevista infatti la creazione di gruppi di lavoro per sostenere gli attori a livello regionale e locale nell’implementazione del programma ed è prefigurata una fase di Sperimentazione inerente gli strumenti per la presa in carico per la definizione del progetto personalizzato in favore dei beneficiari Rei. È stato il Dirigente generale del Dipartimento regionale al Lavoro e Politiche Sociali Fortunato Varone a introdurre i lavori spiegando prima i criteri con cui sono stati individuati gli ambiti territoriali per l’attuazione della Sperimentazione: “Presenza di Assistenti Sociali incardinati nell’Ambito Territoriale, attivazione dell’ufficio di piano e distribuzione territoriale che tenga conto di tutte le aree della Regione” e sottolineando anche l’importanza di riuscire a costruire da subito un sistema efficiente. “Il Piano di Contrasto alla Povertà e l’accesso al Rei è solo un pezzo del sistema del Welfare in che stiamo realizzando in Calabria – ha detto Varone -. Spesso siamo stati bravi a lavorare nelle emergenze, ora ci è richiesto un salto di qualità. Dobbiamo imparare a lavorare nell’ordinario, costruendo un sistema e facendolo funzionare bene nel tempo. È questa la sfida. Insieme all’Assessore Robbe stiamo definendo inoltre un nuovo bando, che presenteremo a fine ottobre, in cui sono previsti altri strumenti a sostegno del contrasto al disagio e alla povertà come i tirocini inclusivi da 12 a 18 mesi in cui contiamo di coinvolgere imprese, associazioni ed enti pubblici negli ambiti di riferimento del Piano”.
HANNO PARTECIPATO IL DIRIGENTE DI SETTORE DEL DIPARTIMENTO POLITICHE SOCIALI ROSALBA BARONE E RENATO GASPARI, COMPONENTE DI SEGRETERIA DELLA DIREZIONE GENERALE.
Sonia Bruzzese, delegata dell’Ordine Regionale Assistenti Sociali è intervenuta successivamente per presentare gli aspetti preminenti riguardo al ruolo che avrà l’Assistente Sociale in riferimento alla presa in carico dei beneficiari e alla realizzazione dei progetti personalizzati dei nuclei familiari.“Si tratta – ha detto – di attivare dei processi d’aiuto nei confronti di persone con disagio. Dobbiamo avere un approccio globale e olistico. Le fasi cruciali sono l’orientamento dei beneficiari e la valutazione, a cui fa seguito la progettazione personalizzata, Senza trascurare il monitoraggio e la verifica dei risultati attraverso una corretta calendarizzazione di incontri”. Ettore Uccellini e Mario Gatto, esperti della Banca Mondiale, l’istituzione che segue la fase della Sperimentazione in Calabria dell’accesso al Rei, hanno poi affrontato gli aspetti più tecnici ma anche più pratici riguardo alle Linee Guida di attuazione, la valutazione e la progettazione, attraverso una serie di casi tipici a cui ha fatto seguito un dibattito con gli Assistenti Sociali dei Sette Ambiti Territoriali individuati. Nelle conclusioni l'assessore Robbe ha ribadito “la necessità di innescare processi che consentano di andare oltre l'emergenza per lavorare su programmi organici in grado di produrre risultati e cambiamenti strutturali, ciò è possibile costruendo percorsi integrati e che prevedano l'integrazione è la collaborazione tra i soggetti impegnati nelle attività sociali. In tal senso la prima collaborazione dovrà realizzarsi tra gli ambiti, perché i sette ambiti individuati per la sperimentazione, sulla base di parametri definiti nelle linee guida, dovranno essere a loro volta bravi a trasferire informazioni e metodi agli altri ambiti che dovessero averne necessità”.