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Il Pd chiede chiarezza sulla vicenda di piazza Bilotti a Cosenza

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«Raccogliamo la sollecitazione dell’on. Carlo Guccione che già nel dicembre del 2016, insieme ad altri consiglieri di minoranza, sottolineò come fosse rischioso tenere il concerto di fine anno su quella piazza, i cui lavori non risultavano ancora ultimati e men che meno collaudati». È quanto si legge in una nota del coordinamento provinciale Cosenza del Partito democratico che sulle indagini che hanno portato alla chiusura della centralissima piazza Bilotti nel capoluogo, ora tornano a chiedere agli inquirenti e alla politica maggiore chiarezza. «E se il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto - prosegue la nota - si difende sostenendo l’inesistenza di problemi statici alla struttura (lo ricordiamo a noi stessi: un parcheggio interrato a tre livelli sottoterra, oltre a sale adibite a ristorazione e ad un museo multimediale, oltre ad una piazza solo pedonale), il sospetto che ci sia qualcosa che non va non può non venire all’indomani del sequestro dell’intera opera da parte della Dda di Catanzaro». «Ora come allora - si legge ancora nella nota - il Partito Democratico non può sottacere la meraviglia e lo sgomento su come, nel capoluogo cosentino, da troppi anni si agisca con poco zelo anche solo in ordine al rispetto dei tempi e delle modalità di controllo burocratici, volti a garantire la sicurezza dei cittadini. E poco importa sapere che alla fine del concerto nessuno si è fatto male. Nessuno lo sperava, alcuni lo temevano e solo in pochi, allora, ebbero il coraggio di dirlo attirandosi non poche antipatie da parte di chi, con eccesso di faciloneria, imputava alle sole lentezze burocratiche la possibilità che non potesse essere svolta in città l’ennesima kermesse a spese dei cosentini tutti. Ed invece il rischio c’era e sarà compito della magistratura penale stabilire quali siano i reati imputabili e se commessi a carico del sindaco e dei responsabili. Sta di fatto - precisano - che ora, dopo ben tre anni e mezzo di ordinaria utilizzazione della piazza e di indagini degli inquirenti, bisognerà reperire tecnici in grado di dare una risposta postuma alla reale staticità del manufatto ed al rischio per i cittadini che abitano e transitano intorno a quella piazza. E chissà per quanto tempo la città del traffico incanalato a serpente potrà fare a meno di quel parcheggio e quali saranno i danni alla viabilità e transitabilità e fruibilità del capoluogo bruzio che dovranno essere sopportati dalla collettività, per scelte cervellotiche sulla fluidità del traffico, sulla continua apertura di cantieri e l’eliminazione di importanti arterie viarie come Viale Parco. Forse una verifica tecnica prima del sequestro avrebbe fatto guadagnare un po’ di tempo. Certo è - conclude il Partito democratico - che il 4 maggio sarà difficile ricominciare e, Fase 2 per il Coronavirus a parte, a Cosenza avremo un problema in più da dover risolvere a causa della frettolosa imposizione di quella piazza come luogo in cui far esibire un cantante a Capodanno».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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