È un allarme che è un substrato fatto di violenza e solitudine quello lanciato dal centro Antiviolenza Fabia e dalla Casa Rifugio Mondiversi
Di Martina Caruso e Josef Platarota Il Covid 19 è un una guerra, e come tutti i conflitti a pagarne il prezzo sono i più indifesi. «
Alcune donne dopo i litigi violenti con i loro partner sono andate via di casa, ma senza avere qualcuno che le ospitasse. Molte
hanno passato giorni e notti per strada, qualcuna è ancora lì». Storie che accadono sotto i nostri occhi a Corigliano Rossano, magari al di là del muro che ci separa dai vicini, oltre la siepe del nostro giardino, in un pianerottolo che dividiamo. Sono donne, mamme, figlie e compagne.
Sono sole. Il
centro Antiviolenza Fabiana e la
Casa Rifugio Mondiversi lavorano quotidianamente e non conoscono pause, perché la violenza non conosce lockdown, le saracinesche di offese e botte sono sempre alzate. «In questi due mesi di pandemia siamo rimasti aperti.
Abbiamo ricevuto tante richieste di aiuto da parte di donne costrette a convivere con il loro persecutore. A ciascuno – spiegano attraverso una nota – abbiamo cercato di dare il maggiore sostengo possibile». Corigliano Rossano è come l’Italia intera, in cui
l’obbligo di rimanere a casa ha triplicato i casi di violenza sulle donne. Il Covid 19 ci ha insegnato anche altro: quanto ingiusto possa essere uno Stato che non è uno Stato. Che taglia sul Sociale, sulla sanità, sull’istruzione.
Anni e anni di austerity ci hanno ridotto a perdere il contatto su quelli che sono i diritti degli ultimi, dei fragili e degli indifesi. Ci siamo fatti corazza di privatizzazioni, svendendo anche i nostri anticorpi contro le disuguaglianze. Ed ecco che il centro Antiviolenza Fabiana e la Casa Rifugio Mondiversi si sono visti obbligati a scrivere alla Governatrice Santelli, al Prefetto di Cosenza, al Sindaco Flavio Stasi, al Ministro dell’Interno e al Ministro delle Opportunità. Che cosa?
Che hanno il sacrosanto diritto e dovere di continuare ad esistere. «Ma ci sono troppi ostacoli, a cominciare dalla disponibilità di alloggio di appoggio al blocco dei finanziamenti che per i Centri Antiviolenza rimangono irrisori ed erogati con notevoli ritardi». Tra le tante bombe sociali che il virus potrebbero far detonare vi è quella di violenze nel luogo che adesso appare più sicur
o. Quel restate a casa per molte donne di Corigliano Rossano è un obbligo a rimanere a soffrire a fianco di aguzzini. Questo è un allarme, un disperato SOS.