Non è tutto oro quello che luccica nella sanità privata, soprattutto quando ci si addentra nell'universo complesso dello stato dei pagamenti del personale. Ogni anno, più o meno di questi tempi, ecco che si riapre la "ferita" dei mesi che si accumulano e all'interno di molte strutture ecco condensarsi nubi nerissime. Il tutto a discapito dei lavoratori e naturalmente dei pazienti, i due anelli deboli dell’intera catena “produttiva”. Il rischio d’impresa viene meno ogni qualvolta i proprietari delle strutture accreditate invece di pagare puntualmente gli stipendi o le fatture dei fornitori preferisco procrastinare il pagamento delle spettanze al saldo della fattura da parte dell’Asp. I PAGAMENTI . Ma a Cosenza quale è la situazione al momento? A tracciare la fotografia dei pagamenti nelle strutture private accreditate di Cosenza è l’ultimo verbale sottoscritto, i primi di settembre, dalle organizzazioni sindacali dinnanzi il direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro. Villa Silvia, Villa Torano, Villa Santo Stefano, di proprietà del gruppo Poggi e Parenti, hanno un notevole ritardo nel pagamento degli stipendi. Villa Torano, nello specifico, ha pagato un solo mese ai lavoratori e nonostante un accordo sottoscritto il 25 marzo 2016 presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha un arretrato medio che va dalle otto alle tredici mensilità. Villa Verde, Villa del Sole, Villa degli Oleandri, Villa Santa Chiara e Villa Sorriso sono indietro con gli stipendi da due mesi. Solo un mese di ritardo per le cliniche Misasi-San Bartolo anche se hanno arretrati diversificati che vanno dai 7 agli otto mesi. Pagamenti in regola invece per Madonnina, Madonna della Catena, Sacro Cuore, La Quiete, Villa Verde, Villa Gioiosa, Biolife e S. Lucia. Per superare questi continui ritardi nei pagamenti le organizzazioni sindacali hanno chiesto da tempo alla Regione di intervenire attraverso uno strumento di canalizzazione diretta, perché le rimesse regionali siano destinate prima di tutto alla remunerazione del lavoro svolto e poi alle altre voci in bilancio. Ma nella sanità privata ci sono anche problemi riconducibili ai ritardi nei pagamenti correnti e degli arretrati ma soprattutto alle regolarità contrattuali, alle corrette relazioni sindacali. Se si utilizzano questi parametri la situazioni è critica in quasi tutte le strutture sanitarie. Il primo paradosso sta nella tipologia di contratto applicato dalle strutture private ai propri lavoratori, medici esclusi. Sulla carta, gli accreditamenti in Regione Calabria sono effettuati in base al contratto Aiop e in base agli standard economici presenti nel contratto vengono erogate le prestazioni. Peccato che nelle strutture cosentine i contratti applicati sono ben sei: Aiop, Anaste, Agiga, Uneba, Aiop- Rsa, Contratto di prossimità.