Noi con Salvini Rossano. Il 10 febbraio si celebra "La Giornata del Ricordo". Le foibe, una“strage dimenticata". Ricordiamola nel rispetto di chi con la Vita ha pagato. E' così che il movimento Noi con Salvini Rossano vuole ricordare le vittime delle foibe istriane. Foibe, un silenzio troppo lungo su un dramma troppo grande. Foibe, una paurosa parola che mette i brividi. In chi ha avuto la dolorosa avventura di vedere risalire dalle “Foibe Istriane”, migliaia di cadaveri di fratelli Italiani. Il 10 Febbraio è la data in cui si celebra
“La Giornata del Ricordo”. Una giornata per non dimenticare la triste, brutta e inumana storia delle Foibe.
NOI CON SALVINI ROSSANO: LE FOIBE
Ma cosa sono le foibe? In poche ed essenziali parole. Le
foibe sono le caverne e aperture del terreno localizzate presso le montagne del Carso in Friuli. Per la nostra storia, il luogo in cui, a fine guerra mondiale, nel 1945, furono uccisi e gettati, spesso dopo umiliazioni e tormenti, decine di migliaia di Italiani. E’ questa una delle pagine più buie e “cancrenose” della storia politica Italiana. Gli eccidi si svilupparono in due momenti. Il primo, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, quando si scatenarono vendette e rancori mai sopiti dopo 20 anni di italianizzazione. Il secondo, molto più grave per numero delle vittime, nella primavera del ’45. Quando le truppe del Maresciallo Tito occuparono la Venezia Giulia, la Dalmazia, Trieste e parte del Friuli. Questo periodo storico, spesso volutamente non approfondito nei programmi scolastici. Nonché le cause che determinarono questo massacro affondano le radici ai primi anni del Novecento. Allora, nel Friuli, convivevano numerose persone di etnie diverse: italiani, croati, serbi, sloveni.
NOI CON SALVINI ROSSANO: DAL 1943 , LA STRAGE
Il processo di nazionalizzazione avviato da Mussolini impose, come scelta di Governo. Che in queste determinate zone dell’Italia venisse parlata la lingua italiana in pubblico. Che le persone slave che vivevano nel territorio italiano, mutassero i loro cognomi in altri di origine sempre italiana. Tutto ciò, venne definito da chi alimentava allora l’odio politico. Non un atto di patriottismo, ma, imposizione fascista.Che, nel 1922, alimentò un diffuso malessere tra gli stranieri che abitavano il Friuli e gli altri territori dell’Italia. Pertanto iniziarono a formarsi delle vere e proprie organizzazioni antigovernative, appartenenti al regime “social - comunista
” .E’ da questa “politica di integrazione imposta agli slavi, che si iniziò a coltivare un profondo odio nei confronti dello Stato italiano. Quando Hitler attaccò la Jugoslavia, divise i territori conquistati tra Italia e Germania. Il
3 settembre del 1943 l’Italia firmò segretamente un armistizio con gli Alleati, diffuso da Badoglio solo l’8 Settembre. Fu in questo periodo storico in cui la strage delle foibe iniziò. In Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro il governo e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, seviziarono e poi gettarono nelle foibe migliaia di persone anche vive. Ancora oggi non si sa con sa con esattezza quante furono le vittime di questo ignobile e crudele massacro. Date le difficoltà di rinvenire i corpi all’interno delle voragini. Nella primavera del 1945, la Jugoslavia guidata dal Comunista Maresciallo Tito occupò Trieste. Gorizia e l’Istria.
NOI CON SALVINI ROSSANO: MOLTI ITALIANI TRA LE VITTIME
Ci furono innumerevoli vittime italiane. Secondo la
storia delle foibe, furono infoibati non solo fascisti. Ma anche cattolici, liberaldemocratici, suore, preti, socialisti, donne e bambini. Molti innocenti furono massacrati, giustiziati. Ed infine gettati nelle fosse carsiche, destinati pertanto a morte certa. I martiri delle foibe rappresentano le vittime di un genocidio voluto da Tito per liberare i territori della Jugoslavia da coloro i quali non erano comunisti. Nella primavera del 1947 viene stabilito il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Con la fine della II guerra mondiale, l’Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. L’Italia, allora,
non accolse, né aiutò, trecentocinquantamila profughi che scapparono dalla Jugoslavia comunista alleata con l’URS. Paolo Maria Lamenza (membro direttivo Noi Con Salvini).