Museo Amarelli tra i 10 più originali d'Italia
Il Museo dedicato a Giorgio Amarelli fra i dieci più originali d'Italia. Una classifica stilata e proposta dalla rubrica "Dove" del prestigioso quotidiano nazionale Corriere della Sera. Un riconoscimento che si inserisce a pieno titolo nella rinnovata attenzione mediatica nazionale dedicata a Rossano Città del Codex. Che continua ad essere indicata, suggerita e promossa insieme ad altre importanti destinazioni turistiche e culturali del Bel Paese. Attraverso alcuni fra i suoi principali marcatori identitari distintivi. Tra i quali la liquirizia pura più famosa al mondo, con la Fabbrica plurisecolare ed il Museo storico aziendale.
Nella top ten vengono citati i successi imprenditoriali Made in Italy che si distinguono per creatività e passione. Il Museo Amarelli (55.000 visite nel 2016) compare insieme ad Aboca Museum di San Sepolcro, il Museo Branca di Milano, la Fondazione Ferrovie dello Stato di Portici, il Museo del Gioiello di Vicenza, i lMuseo Ducati di Bologna, il Museo Fila a Biella, il Museo Fratelli Cozzi sull’Alfa Romeo di Legnano, lo Spazio Strega di Benevento, il Fapim Museum di Lucca. Valore aggiunto dell’iniziativa è l’iniziativa di marketing territoriale avviata attorno ai 10 musei. Il viaggiatore viene, infatti, invitato alla scoperta dei territori nelle quali si immergono queste realtà imprenditoriali d’eccellenza.
MUSEO AMARELLI PARTE DELL'ASSOCIAZIONE CHE RIUNISCE AZIENDE FAMILIARI BICENTENARIE DI TUTTO IL MONDO
A metterle insieme è l’associazione Museimpresa, voluta da Confindustria e da Assolombarda. Che le rende fruibili in un circuito di visite, di appuntamenti e di incontri. L’Amarelli – si legge nel pezzo di Francesca Ciancio su Dove del 28 giugno scorso – è una delle aziende storiche italiane che possono vantare diversi secoli di vita. Il Museo della Liquirizia non a caso fa parte degli HÉNOKIENS, l’associazione internazionale che riunisce le aziende familiari bicentenarie di tutto il mondo, della quale Pina Amarelli è vicepresidente. Quattrocento anni di liquirizia e 11 generazioni.
La visita al museo racconta di una Calabria che aveva nell’Ottocento un distretto industriale basato su questa pianta con oltre 80 aziende. La Piana di Sibari è il regno di queste radici. Usciti dal museo saprete tutto di questa erbacea perenne. Dalla formula del 1731 attraverso la quale fu possibile estrarne il succo ai processi di lavorazione più moderni. L’edificio che lo ospita è di fine Quattrocento, ancora dimora della famiglia e stabilimento produttivo. Nel 2001 il museo ha ottenuto il Premio Gugghenheim Impresa e Cultura e nel 2004 Poste Italiane gli ha dedicato un francobollo.