DI SAMANTHA TARANTINO "Lavoro, accoglienza e Codex: argomenti che mi stanno molto a cuore". Esordisce così monsignor Giuseppe Satriano, accogliendo
L'Eco dello Jonio, circondato dai suoi amati libri. Una chiacchierata che tocca più punti, non nascondendo momenti di entusiasmo e di dispiacere. "Posso darvi una notizia in anteprima - continua Monsignor Satriano -. Nel mese di maggio si terrà qui a Rossano un importante convegno che l'Irpcal e la professoressa Sebastiani hanno deciso di presentare nella terra del Codex e non a Roma. Verranno illustrate le ultime indagini storiche che hanno restituito delle importanti scoperte esclusive. Stiamo facendo di tutto per coinvolgere i giovani e le scolaresche. Un esempio la collaborazione con Futuro Digitale, i concorsi letterari e le mostre, passando da varie fiere internazionali. Si è iniziato con l'importante vetrina della fiera di Praga. Non deve essere valorizzato solo il Codex Purpureus, ma per un bene del genere occorre avere le carte in regola. A partire dalle infrastrutture, punto dolente, e dalla sinergia che bisogna creare tra tutti i protagonisti".
MONS. SATRIANO: PAROLA D'ORDINE, ACCOGLIENZA
"Si potrebbe fare molto di più - dice monsignor Satriano - nei confronti delle persone che arrivano da lontano per trovare accoglienza e rifugio qui da noi. La nostra è una terra di frontiera. E noi dobbiamo trovarci pronti ad interfacciarci con il mondo. Anche noi segnati dalla povertà, per questo motivo deve aumentare la sensibilità tra i cittadini. ciò che si sta facendo è comunque un valore aggiunto. Sono piccole perle che tracciano un solco. Il dramma del caporalato, dello sfruttamento, del lavoro nero ha creato una sorta di assuefazione nella gente. Bisogna accogliere, senza atteggiamenti populistici. Senza ghettizzare, né discriminare. Proprio come si fa in un nucleo familiare. Ce la stiamo mettendo tutta. Altrimenti questa diventerà una guerra fra poveri. Le nostre ricchezze agroalimentari, le clementine, l'olio sono mortificate dal lavoro nero e dallo sfruttamento. E' mai possibile che con queste nostre ricchezze non si riesce a creare ad esempio una Dop, o una filiera? La collaborazione con la Fondazione Migrantes sta dando buoni frutti. Di recente abbiamo dato ospitalità a 10 persone, negli edifici della vecchia stazione ferroviaria di Rossano, struttura che abbiamo avuto in comodato d'uso. Sempre in attesa di costruire la Casa della Carità per tutti i bisognosi. Altra perla preziosa è stato il ripristino del servizio civile, in cui sono impegnati ragazzi fantastici.
MONS. SATRIANO: TANTE LE INIZIATIVE ANTICRISI
"Tante le iniziative anticrisi messe in atto dalla Caritas Diocesana - continua l'Arcivescovo Satriano - e dalle Caritas parrocchiali. Un lavoro sinergico che sta supportando le situazioni di grave indigenza. Molta gente è stata aiutata a riscattare abitazioni e propri averi. Proseguiamo il lavoro che era stato iniziato da Monsignor Marcianò, con l'attivazione della mensa che continua ad accogliere chi ha bisogno. Deve aumentare la sensibilità". Una Caritas che cerca di rispondere anche alle varie emergenze territoriali, come ad esempio il post alluvione. "Sono stati raccolti 300 mila euro, grazie alla sinergia e generosità di piccoli imprenditori e privati - continua Monsignor Satriano -. Tutti possiamo fare qualcosa in più, anche e soprattutto in silenzio. C'è molto lavoro compiuto quotidianamente senza clamori. Molte le attività personali dei laici che operano con grosse iniziative, ma di loro poco si sa. Questo territorio deve fare di più. Si devono demolire situazioni di non coerenza. La politica deve stare più attenta e soprattutto deve interagire con il territorio". Nel pomeriggio verrà inserito il link dell'intervista video integrale che monsignor Giuseppe Satriano ha rilasciato a
L'Eco dello Jonio.