Cardiologia rimane chiusa, a tempo indefinito. I soldi attesi sia per l’adeguamento dei locali del quarto piano del “Giannettasio” sia per rimettere in sicurezza (dopo le gravi falle anche di natura igienico-sanitarie emerse nei giorni scorsi) la “sede storica” dell’unità operativa allocata al primo piano, per il momento non arriveranno. Quantomeno non arriveranno con il “visto” della struttura commissariale regionale. E a dare certezza di questo è lo stesso Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro, Saverio Cotticelli, con una missiva in risposta ad una “richiesta di autorizzazione spesa” pervenuta nei giorni scorsi dalla direzione generale dell’Asp di Cosenza.
«In riferimento alla nota … con la quale ha chiesto l’autorizzazione … ad effettuare lavori e forniture per un importo complessivo rispettivamente pari a Euro 140mila e 37.800 euro, utilizzando la cassa corrente, con il ripristino successivo dei fondi e rendicontazione delle spese complessive a carico dell’edilizia sanitaria, si rappresenta che l’attuale quadro di riferimento normativo e regolamentare in materia di contabilità pubblica, non consente il rilascio della suddetta autorizzazione». Insomma, Cotticelli pone il veto sulle autorizzazioni, l’Asp a sua volta non si assume la responsabilità di attingere autonomamente alla spesa corrente e la gente continua a peregrinare lungo la Statale 106 alla ricerca di un ospedale funzionante.
INTANTO STASI BOCCIA L’AZIONE COMMISSARIALE
E a proposito, si registra anche la posizione enigmatica quanto chiara del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi. In un messaggio postato sul suo profilo facebook il primo cittadino propone la sibillina doppia risposta che gli sarebbe pervenuta da un “funzionario dello Stato” (probabilmente lo stesso Cotticelli?!) rispetto alla richiesta stringente di inizio dei lavori. La prima risposta del funzionario, il 18 dicembre, è stata questa:
«Certo Sindaco, mi faccio portare la pratica e do subito l'autorizzazione». Per poi cambiare, il giorno appresso: «
L'attuale quadro di riferimento normativo non consente il rilascio della suddetta autorizzazione». «Mi chiedo – scrive a seguire Stasi - cosa sarà cambiato in 24 ore? Chi avrà interloquito con questo convinto e coerente funzionario dello Stato? E soprattutto, a che cosa serve un Commissario se non riesce ad autorizzarti 40 mila euro per la messa in funzione di un reparto vitale come Cardiologia? Una cosa è certa: La faccenda non si chiude qui. Lo dico da istituzione – ha scritto Stasi - perché questa è una questione istituzionale e di democrazia: sarà più semplice chiudere questo inutile, becero, disgustoso ufficio del Commissario, piuttosto che mantenere chiusi i nostri reparti».