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L'allarme dei ristoratori: «Così ci tagliano le gambe»

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Nelle ultime ore, l’Asp di Cosenza, ha inviato ai sindaci, alcuni obblighi da far applicare agli esercizi commerciali per la gestione delle aree esterne per l’attività di somministrazione di alimenti in aree pubbliche comunali in “concessione straordinaria”. «Alcune di queste regole, oltre ad essere “paradossali”, appaiono abbastanza discutibili nel contrasto al virus e rischiano invece di far concretamente e definitivamente abbassare le saracinesche a tanti esercenti. Sembra già abbastanza insolito come un provvedimento sanitario possa essere applicato solo a chi opera su suolo comunale in “concessione straordinaria”: insomma se due attività che somministrano alimenti si trovano ad esempio una di fianco all’altra, ma con la differenza di “proprietà” (pubblico o provato) del suolo, in un caso le misure di contrasto dell’Asp andrebbero applicate ed in un altro no. Come se il virus riconosca la differenza tra pubblico o privato. La salute dei cittadini è un diritto inviolabile e fondamentale, soprattutto in un momento storico del genere la salute di tutti deve essere al centro di ogni decisione assunta, anche a discapito di altri settori. Le decisioni e di conseguenza le regole, devono essere però assunte con cognizione di causa, valutando la loro eseguibilità e fattibilità sul campo, e la loro reale utilità al contrasto del contagio da covid-19. Accorgimenti, questi, ovviamente volti a scongiurare rischi di contagio, ma che taglierebbero le gambe in partenza alle attività già di per sé fortemente a rischio L’Asp farebbe meglio a ritirare queste sue regole e continuare nel lavoro di prevenzione del contagio attraverso ad esempio tamponi e/o test sierologici».  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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