di SAMANTHA TARANTINO Un legame a doppio nodo stringe da sempre l’uomo alla divinità. Dal Basso all’Alto Jonio della provincia cosentina, molti sono i Santuari dedicati alla
Vergine, spesso in ricordo di un evento prodigioso. Pietà, misericordia e bisogno di protezione inclinano l’animo umano verso la riconciliazione con il Supremo. Ed il tramite è proprio la Madre di Dio, la Θεοτόκος, la Conduttrice e Guida. Ecco perché soprattutto nell’arte e cultura bizantina il
culto mariano diventa protagonista, convergente in quegli occhi così espressivi che sono allo stesso tempo monito e speranza. Quindi la Vergine diventa Paidagoghè, Educatrice dei giovani, Panaghìa, Tutta Santa, Eirène, Vergine della Pace e soprattutto Achiropita che richiama l’effigie dipinta da mano non umana, simbolo della città di Rossano, che nella fede si è stretta e riscoperta in un abbraccio stabile nei secoli, dopo la recente alluvione. Avvolta in una bizantinità che le conferisce tutta la sua importanza espressiva, la piccola cittadina di Cropalati conserva la preziosa icona di Santa Maria ad Gruttam, affrescata sulla parete della grotta in arenaria che le dà il nome stesso. Raffigurante la Madonna con il bambino, tema caro alla cultura iconografica, appare in tutta la sua integrità in una struttura costituita da arcate annessa ai ruderi dell’antico convento. Un percorso che unisce spiritualità e suggestione, luce e penombra. La cittadina di Calopezzati ha una profonda devozione nella sua Achiropita del 1728 affrescata su una pala della chiesa di Santa Maria dell’Assunta, così come degne di note la tela raffigurante la Madonna del Rosario e bambino di scuola pregevole. La chiesa Matrice di Santa Maria delle Grazie di Pietrapaola è una pregevole costruzione dei primi anni del XIII secolo. Rivela ancora tracce del passato storico, con epigrafi che ricordano le incursioni piratesche (molto il corsaro barbarossa) e la finestrella ad arco. La devozione per le figure femminili sono molto sentite nella cittadina di Pietrapaola, tant’ è che patrona e protettrice è S. Maria di Giacomo, uno degli apostoli di Gesù. Devozione così forte che moltissime famiglie pietrapaolesi e del circondario hanno da sempre avuto la consuetudine di chiamare una componente del proprio nucleo, col nome Giacoma. A Longobucco molto radicata e sentita è la venerazione per l’Assunta. La chiesa matrice di Santa Maria dell’Assunta riconosciuta Santuario mariano dal 1960, conserva la preziosa Madonna nera pregante e seduta in trono e bambino con in mano una mela, un’opera realizzata in legno tra il XII e XIV secolo, dedicata ai minatori. Nero il Bambino sacro così come nero il volto simbolo dei carbonai. E non può passare inosservata al breve excursus mariano la fede per la Vergine del maestoso complesso del Santuario di Santa Maria delle Armi a Cerchiara. Un’immagine sacra affrescata su tavolette di pietra che il mistero e la fede rendono ancora più preziosa. Un percorso di fede che rende ancora più unico il nostro territorio.