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Bandiera Blu, ora occhio alle speculazioni

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La notizia ha colto un po’ tutti di sorpresa, ma sicuramente - al netto delle mille e milioni di polemiche - riempie d'orgoglio e apre scenari inediti: Corigliano-Rossano ha ottenuto per la prima volta, e in modo del tutto inaspettato, la prestigiosa Bandiera Blu della FEE per il 2025. Un riconoscimento importante, un sigillo di qualità che pur premiando un tratto specifico della nostra costa, i quattro chilometri di spiaggia di Rossano, nella zona di Sant'Angelo/Gammicella, deve diventare un’opportunità per tutti.

Certo, non mancano le polemiche, soprattutto quelle per l’esclusione del litorale di Schiavonea che - a conti fatti - è il vero motore pulsante della vita marinara di questa grande città. Ma sarebbe miope fermarsi a quello che, a conti fatti, potrebbe essere solo un "dettaglio". 

La Bandiera Blu è assegnata al Comune di Corigliano-Rossano nel suo complesso, ed è proprio su questa unitarietà che bisogna fare leva per una valorizzazione totale di tutto il territorio. Perché quando un turista pianifica una vacanza alla ricerca di località Bandiera Blu, identifica come destinazione il Comune, attratto dalla promessa di un'offerta turistica variegata che Corigliano-Rossano, con le sue peculiarità e la sua vastità, può certamente offrire.

Partendo da questo assunto occorre, quindi, sottolineare, in modo imperativo, che questo riconoscimento non è un punto d'arrivo, bensì un trampolino di lancio. Se vogliamo che la strategia "Bandiera Blu" si traduca in una vera opportunità di crescita (senza alibi), è urgente che l'Amministrazione Comunale attivi immediatamente quella tanto attesa e agognata cabina di regia. Forse, con la congiuntura della Blue flag, è giunto il momento che il Comune convochi - anche in questo caso per la prima volta -  un tavolo di confronto aperto a tutti gli operatori del settore turistico: un'occasione preziosa per raccogliere idee e suggerimenti, ma soprattutto, con la stagione estiva alle porte, per dare indicazioni chiare e coordinate. 

Aleggia lo spettro della speculazione e questo è un lusso che Corigliano-Rossano, la Sibaritide, in proiezione turistica non può permettersi.

Questa città deve iniziare a pensarsi, seriamente, come una destinazione turistica a tutto tondo. Questo implica un salto di qualità nell'offerta, che pur con le sue eccellenze, presenta ancora gap profondi (basti pensare che ancora alcune strutture ricettive offrono nei loro alloggi le TV col tubo catodico!).

Penso, ad esempio, alla necessità di elevare la qualità dei servizi offerti. È emblematico proprio il caso di Sant'Angelo, ora fregiata della Bandiera Blu, che a differenza della vivace Schiavonea, sconta una carenza di servizi basilari per i turisti, come sportelli bancomat, tabacchi, edicole, bagni pubblici e un servizio di trasporto notturno.

È chiaro che non si potrà stravolgere la situazione dall'oggi al domani ma un segnale bisogna darlo ora e pure in fretta. 

Come giustamente ricorda il Sindaco Stasi, la Bandiera Blu «è un percorso». Ma, mi permetto di aggiungere, che è anche uno stile di vita, una mentalità, un approccio consapevole che deve coinvolgere tutti. 

Tuttavia, si può iniziare subito a lavorare su interventi semplici ma di grande impatto. Su tutti, la calmierizzazione dei prezzi. Sarebbe un errore imperdonabile se il prestigio della Bandiera Blu inducesse gli operatori balneari a ritoccare al rialzo i prezzi di ristorazione e lidi, magari giustificandosi con la crisi. Nel primo weekend di maggio abbiamo già avuto un “assaggio” di come i prezzi della ristorazione siano schizzati alle stelle. Ma attenzione a non esagerare. Questo è un aspetto cruciale su cui il Comune ha l'obbligo di vigilare attentamente, per evitare che un riconoscimento così importante si trasformi in un boomerang dannoso per l'intera comunità.

La Bandiera Blu è un'opportunità storica per Corigliano-Rossano - lo ribadiamo. Sta a noi saperla cogliere con intelligenza e lungimiranza, trasformando questo prestigioso riconoscimento nel motore di una crescita turistica sostenibile e di qualità per l'intero territorio.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.