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Le chiamano "morti bianche"

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Le chiamano "morti bianche", come se avvenissero senza sangue.
Le chiamano "morti bianche", perché l'aggettivo bianco allude all'assenza di una mano direttamente responsabile dell'accaduto, invece la mano responsabile c'è sempre, più di una.
Le chiamano "morti bianche", come fossero dovute alla casualità, alla fatalità, alla sfortuna.
Le chiamano "morti bianche", ma il dolore che fa loro da contorno potrebbe reclamare ben altra sfumatura cromatica.
Le chiamano "morti bianche", per farle sembrare candide, immacolate, innocenti.
Le chiamano "morti bianche", tanto non meritano che due righe sui quotidiani, si e no una citazione nel telegiornale.
Le chiamano "morti bianche", per evitare che si parli di omicidio sul lavoro.
Le chiamano "morti bianche", bianche come il silenzio, come l'indifferenza che si portano dietro.
Le chiamano "morti bianche", ma non sono incidenti, dipendono dall'avidità di chi si rifiuta di rispettare le norme della sicurezza sul lavoro.
Le chiamano "morti bianche", un modo di dire beffardo, per delle morti che più sporche di così non possono essere.
Le chiamano "morti bianche", ma sono il risultato dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dove la vita non ha valore rispetto al profitto.
Le chiamano "morti bianche", ma sono tragedie inaccettabili per un paese che si definisce civile, che non può permettersi di avere tutte queste morti sul lavoro.
Le chiamano "morti bianche", ma in realtà son nere, non solo perché ogni morte è nera, ma perché spesso, quasi sempre, le vittime non risultano nemmeno nei libri paga dei loro "padroni", padroni della loro vita e della loro morte.
Le chiamano "morti bianche", ma sono un'emergenza nazionale, anche se c'è chi dice che sono in calo, senza rendersi conto che i dati delle morti sul lavoro sono fortemente sottostimati, e che se c'è calo, è dovuto principalmente alla crisi economica.
Le chiamano "morti bianche", un eufemismo che andrebbe abolito, perché è un insulto ai familiari e alle vittime del lavoro.
Le chiamano "morti bianche", ma quanto tempo passerà ancora perché vengano chiamate con il loro vero nome?

di Marco Bazzoni

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.