11 ore fa:Arriva il filo, approvato il progetto definitivo per l'elettrificazione della Jonica. Si parte da Sibari
9 ore fa:Riqualificazione plesso scolastico di via Torino, c'è la gara d'appalto
8 ore fa:Gli auguri del sindaco Papasso al neo presidente di Confindustria Perciaccante
7 ore fa:All'Unical torna la Notte della Ricerca: il cantautore Max Gazzè chiude l'evento
10 ore fa:Confindustria Cosenza, inizia la stagione di Perciaccante: «Il futuro dipende dalle scelte che faremo oggi»
8 ore fa:Ritorna l’Eurobirdwatch, il più importante evento europeo dedicato al birdwatching
7 ore fa:L'amministrazione di Trebisacce festeggia insieme al dottor Leonardo Maiuri i suoi 100 anni!
6 ore fa:Accolta oggi nel Palazzo della provincia la “Fiaccola della Pace”: firmato il Patto “Calabria Terra di Pace e Fratellanza"
11 ore fa:Continua la missione di promozione dell'enogastronomia calabrese della Famiglia Barbieri
9 ore fa:A Saracena il cibo parla: si studia per capire come mangiare e rivoluzionare il lavoro nella terra

Gli Arbereshe come traino delle minoranze d’Italia

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Diventa sempre più necessaria la rimodulazione del posizionamento in Italia delle Comunità Arbereshe, la Minoranza etnico – linguistica più longeva al Mondo. Quella degli albanesi d’Italia che da oltre 600 anni custodisce la propria lingua e la propria identità rappresenta la massima espressione di integrazione sociale e culturale in Europa, con umiltà, fede, determinazione e coraggio. Non basta non è sufficiente ciò che le istituzioni hanno fatto e continuano a fare. I valorosi intellettuali arberesh in prima linea al fianco di Garibaldo durante l’unità d’Italia, non lo avrebbero mandato a dire. Quegli stessi eroi in prima linea durante i moti cosentini, non avrebbero per nulla tollerato i soprusi subiti da una politica nazionale assente e per nulla riconoscente al proprio popolo. Un fazzoletto del nostro paese, caratterizzato da una tradizione diversa, composta da 50 comuni italiani, da un sapere diverso, fatto da qualche centinaio di migliaia di persone, e da un essere orientale, necessita oggi più che mai il giusto riconoscimento e rispetto morale verso i propri cittadini.

I confini non esistono più, come ripetutamente sosteneva uno dei sociologi più famosi del mondo Zygmunt Bauman; l’umanità deve imparare a collaborare attraverso il dialogo, le diversità arricchiscono e rendono creativi gli esseri umani. Nel prossimo secolo c’è la necessità di unire in un nuovo matrimonio potere e politica e di sviluppare l’arte di coabitare tra culture diverse. Nessuno più del popolo Arbereshe (albanesi d’Italia) può testimoniarlo in Italia e in Europa.

Integrazione, inclusione e accoglienza sono temi su cui bisogna investire sempre più, per la crescita sociale ed economica del nostro paese sono anni che mettiamo in evidenza l’esperienza delle comunità arbereshe, è necessario destinare la dovuta importanza sui temi dell’integrazione e dell’inclusione, l’accoglienza non è in antitesi con identità. Il 5% della popolazione italiana, ovvero 2,5 milioni di parlanti ha come lingua materna una lingua diversa dall’italiano, e se a queste aggiungiamo le nuove minoranze e i nuovi flussi migratori, ci si rende effettivamente conto, che è obbligatorio rivedere e riformare la legge 482/99 che tutela le minoranze etnico linguistiche. Diciamo no alle solite passarelle dei soliti ignoti, siamo stanchi dei pseudo intellettuali che da decenni invadono il campo generando sterili illusioni. Occorre invertire la rotta con nuove energie e nuova vitalità, è fondamentale puntare su nuove strategie di comunicazione istituzionale, di un piano di marketing culturale, per sostenere nuove politiche sociali ed economiche, che ascoltino i diritti e che valorizzino le identità, pensando ora più che mai ad una grande Europa Mediterranea.

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.