«È Natale: liberiamo la speranza, per ridare respiro e futuro al mondo!»
Il messaggio del neo Arcivescovo metropolita di Bari-Bitondo e Amministratore apostolico dell'Arcidiocesi di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, rivolto ai lettori de L'Eco dello Jonio in occasione del Natale 2020.
Il Natale ci pone dinanzi a una sfida: liberare la speranza per ridare respiro e futuro al mondo; si tratta di aprire i cuori a Cristo, per liberare le nostre misere esistenze da quei legami sottili che ci imprigionano e che mortificano la vita. Bene ha detto il Papa nell’affermare che “il consumismo ha sequestrato il Natale”, annientando la nostra capacità di cogliere il mistero profondo dell’incarnazione del Cristo.
Solo vegliando e vigilando con amore, possiamo aprire la vita all’incontro con Lui, sprigionando energie e progettualità nuove, protese a rinnovare strutture e stili di vita, troppo spesso ancorati a un passato sterile, che ha perso di vista Dio e l’uomo.
L’osservazione del contesto socio-esistenziale del territorio in cui viviamo ci basti a comprendere con quale rassegnazione e superficialità vengono affrontate le fatiche e le sofferenze di un popolo. La nostra amata terra calabra merita di più, a partire dal nostro impegno.
Ridare audacia alla speranza è la sfida di chi si è lasciato toccare il cuore dall’Amore di Dio e diviene seminatore instancabile di fiducia, ma anche di denunce chiare, capaci di annunciare quella dignità umana spesso calpestata da scelte che uccidono la fiducia nel domani e adombrano la vita dei piccoli e dei semplici della storia.
Il Signore che nasce si fa compagno delle nostre storie e viene a saldare, nel quotidiano di ciascuno, quello spazio fatto di presente dove la nostra responsabilità è chiamata ad incontrare la forza della Sua grazia, divenendo capace di esprimere una libertà che sappia restituire gioia alla vita. Solo in Lui, nostra salvezza, ritroveremo la dimensione più vera di noi stessi e la gioia del vivere.
Mentre auguro a tutti un Santo Natale, esprimo gratitudine per l’affetto grande e la forza che ho ricevuto da tutti voi e che sto ricevendo anche dai fratelli e dalle sorelle dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. Vi chiedo scusa per il poco che abbiamo costruito insieme e vi affido alle braccia misericordiose del Bambino Gesù, che dalla mangiatoia di Betlemme, ci benedice con tenerezza.