Ancora un sequestro della famosa cosiddetta "sardella", ovvero il bianchetto o novellame di sarda che rappresenta uno dei fattori identitari della nostra tradizione culinaria. Pesce azzurro di grande pregio, denominato anche "caviale dei poveri". Nei giorni scorsi, durante un'attività di controllo delle principali arterie stradali dello jonio cosentino, sequestrati, lungo la strada statale 106 jonica all’altezza del bivio di Montegiordano, da Guardia Costiera e Guardia di Finanza, 2 quintali di novellame di sarda, comunemente chiamato "bianchetto", trasportati in un’autovettura. Mentre erano impegnati con altri controlli ad automobilisti, infatti, i militari hanno notato un’automobile che, alla loro vista, rallentava e invertiva il senso di marcia fermandosi poco vicino in una piazzola di sosta.
LA SARDELLA, POI DISTRUTTA, AVEVA UN VALORE DI OLTRE 2000 EURO
Insospettiti dallo strano comportamento del conducente, che viaggiava sulla S.S. 106 in direzione Sud, lo hanno quindi raggiunto ed hanno rinvenuto nel cofano dell’autovettura il prezioso carico, pronto ad essere immesso illegalmente nella filiera commerciale della pesca e che, se venduto al dettaglio, avrebbe fruttato oltre 2.000 Euro. L’attività di polizia congiunta tra Guardia Costiera e Guardia di Finanza, nel solco di una consolidata collaborazione per il rispetto della legalità, ha quindi portato al sequestro dell’intero quantitativo di novellame, successivamente distrutto in quanto giudicato non idoneo al consumo umano da parte dei veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
PESCA NOVELLAME VIETATA DALL'UNIONE EUROPEA
Il conducente dell’automezzo in questione è stato multato per 25.000 Euro per la violazione del decreto legislativo n.4/2012 e delle Legge n.154/2016 che puniscono con sanzioni progressive, fra l’altro, la detenzione, il trasporto, la commercializzazione e la somministrazione di esemplari di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento. La pesca del novellame è vietata da una norma comunitaria perché considerata dannosa per la fauna marittima, in quanto incide negativamente sul ripopolamento dei mari. L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia marittima della Guardia costiera ed economico-finanziaria della Guardia di Finanza, volto alla repressione dei traffici illeciti ed alla tutela delle forme legali di economia e della fauna ittica dei nostri mari. FONTE: COMUNICATO STAMPA