Ecoreati, con 2.303 illeciti ambientali la Calabria si colloca al quarto posto. In flessione rispetto allo scorso anno secondo la classifica nazionale stilata dal Rapporto Ecomafie 2017 di Legambiente, presentato oggi a Roma. Nel ciclo del cemento - è spiegato nel rapporto - sono state 411 le infrazioni accertate rispetto alle 593 dello scorso anno; 450 le denunce; un arresto e 151 sequestri. A livello provinciale al primo posto c'e' Cosenza con 148 infrazioni, 151 denunce, nessun arresto e 52 sequestri; segue Reggio Calabria con 119 infrazioni, 141 denunce, un arresto e 53 sequestri; Crotone con 77 infrazioni, 65 denunce, nessun arresto, 21 sequestri; Vibo con 38 infrazioni, 49 denunce, nessun arresto e 14 sequestri. Chiude la classifica Catanzaro con 27 infrazioni, 40 denunce, nessun arresto e 10 sequestri.
ECOREATI, COSENZA SECONDA CON 88 INFRAZIONI
Nel ciclo illegale dei rifiuti, sono state 429 le infrazioni accertate rispetto alle 487 dello scorso anno, 445 le persone denunciate, 8 gli arresti e 186 sequestri. Su scala provinciale al primo posto si pone Reggio con 216 infrazioni, 202 denunce, 2 arresti e 106 sequestri; segue Cosenza con 88 infrazioni, 89 denunce, 6 arresti e 42 sequestri; Vibo con 43 infrazioni, 49 denunce, nessun arresto e 14 sequestri; Crotone con 21 infrazioni, 19 denunce, nessun arresto e 8 sequestri; Catanzaro invece registra 16 infrazioni, 13 denunce, nessun arresto e 9 sequestri. «La corruzione in materia ambientale - riporta il report annuale di Legambiente - continua ad essere un fenomeno dilagante in tutta Italia. La Calabria è al quinto posto nella classifica regionale con 31 inchieste, 475 arresti, 360 denunce e 67 sequestri avvenuti dal 2010 al 31 maggio 2017. Nel racket degli animali la Calabria è al quarto posto con 530 infrazioni, 516 denunce, 2 arresti e 188 sequestri. Primo posto in classifica, invece, per gli incendi dolosi e colposi con 848 infrazioni, 25 denunce, 2 arresti e 4 sequestri. Nella classifica delle archeomafie, la regione è al sedicesimo posto con 3 furti d'arte».
Fonte: Corriere della Calabria