Un fumetto per contrastare il gioco d'azzardo: a Co-Ro la presentazione di "Non è solo un gioco"
L'iniziativa è realizzata dall’Associazione “Anteas Rossano” in collaborazione con l'Associazione “Insieme” e il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze

CORIGLIANO-ROSSANO - L’originale iniziativa, realizzata dall’Associazione “Anteas Rossano” in partenariato con “Anteas Nazionale” e con la collaborazione dell’Associazione “Insieme” e del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, ha lo scopo di destare l'attenzione dei giovani ed anziani, un accorato invito a non cadere nella trappola del gioco d'azzardo che può divenire una dipendenza patologica. Un'opera di sensibilizzazione, con la modalità leggera, il linguaggio semplice del fumetto per approfondire un fenomeno che rimane sommerso, ma che conta tantissime vittime.
L’evento di presentazione del fumetto è programmato per il 18 ottobre 2025 alle ore 16 presso la Cittadella dei Bambini e dei Ragazzi in via B. Buozzi a Corigliano-Rossano (CS).
«L'Anteas sta realizzando a Rossano, ed in rete con altre 20 sedi nazionali, il progetto Mind the Gap, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che mira a prevenire la dipendenza dal gioco d'azzardo tra gli anziani i quali, vivendo situazioni di solitudine, rischiano di essere attratti dall'illusione che una vincita possa migliorare la propria condizione di vita», afferma Giovanni Fragale, Presidente dell'Associazione.
«Attraverso il gioco d'azzardo – AGGIUNGE - molti anziani tentano di colmare un vuoto, sperimentano questa via di fuga per superare la noia, essere attivi, provare l'emozione di un'improbabile vincita, ma rischia di trasformarsi in una dipendenza. Spesso gli anziani non ammettono di avere un problema, o perché non se ne rendono conto, oppure perché si vergognano; il giocatore non è visto come una vittima, ma come uno stupido che butta via i soldi per cui è incline a mentire per nascondere la dipendenza, così spesso i parenti se ne accorgono solo quando ormai la situazione è critica. Ecco perché dobbiamo lavorare in un'ottica di prevenzione, fornendo informazioni e facendo conoscere i servizi a supporto di chi rischia di cadere nella dipendenza e delle loro famiglie».
Domenico Vitale, generatore di comunità (Ge.Co.) del progetto, sottolinea che nelle fasce d'età più vulnerabili — anziani e giovani — il gioco d'azzardo può assumere i tratti della dipendenza, configurandosi come gioco problematico o patologico. I sintomi sono assimilabili a quelli tipici di altre dipendenze (tolleranza, astinenza, perdita del controllo). Lo slittamento dal gioco sociale al gioco patologico è un processo graduale che segue diversi stadi: attrazione, vincita, perdite, disperazione: «Questo processo può essere contrastato se cresce la conoscenza e la consapevolezza del fenomeno, se le persone diventano in grado di formarsi un'opinione personale che può renderle più libere da influenze che orientano e alimentano molte scelte quotidiane».
Il progetto Mind the Gap ha offerto la possibilità di realizzare azioni pilota, laboratori esperienziali per sensibilizzare e contrastare la diffusione del Gioco d'Azzardo Patologico.
Nel laboratorio intergenerazionale Non è solo un gioco, i giovani membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Corigliano-Rossano si sono interrogati, insieme ai loro nonni e nonne, sul senso del gioco e sulle differenze con quello d'azzardo. Dal dibattito e dalle riflessioni sono nati i pensieri in rima che costituiscono il testo del fumetto.
Francesco Polimeni, presidente dell’Associazione Insieme, che coordina il Consiglio, evidenzia: «Il gioco, cibo dello spirito e attività altamente gratificante per tutte le età, rappresenta una componente importante dello sviluppo e del benessere, soprattutto dei giovani. Esiste, però, un’attività umana impropriamente definita gioco: quello d’azzardo, che è asociale, solitario, esclusivo, e non presenta quindi gli aspetti etici, educativi e sociali tipici del gioco etico. Il notevole diffondersi della propensione a questo tipo di gioco sta divenendo una vera e propria piaga sociale, un'emergenza educativa che ci ha spinto a stringere alleanze con le varie agenzie educative e le forze sane della società per dare una risposta adeguata alle nuove generazioni. La risorsa pedagogica del fumetto può parlare ai giovani nel loro linguaggio, ma anche formare lo sguardo critico degli adulti. Nonni, nonne e nipoti si sono messi in gioco con il fumetto ed hanno fatto squadra per dare un calcio alla ludopatia».
La baby sindaca del Consiglio Comunale, Aurora Aloe, aggiunge: «Ogni giorno è possibile venire facilmente a contatto con situazioni potenzialmente rischiose: in tabaccheria, al bar, ormai ovunque sono presenti macchine elettroniche, slot, VLT, Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci e varie lotterie istantanee. Sembrano occasioni di gioco innocue, ma non è così! La dipendenza si costruisce poco a poco, giorno dopo giorno. Ogni anno tantissimi giovani si avvicinano al gioco d'azzardo, la maggior parte delle volte senza pensare ai rischi di sviluppare una dipendenza. Noi abbiamo voluto contribuire a sensibilizzare i nostri coetanei sul problema e prevenirne la diffusione. Perciò diciamo... prima di giocare... pensaci!».
Il fumetto Non è solo un gioco è molto più di un prodotto editoriale: è un gesto collettivo di cura e consapevolezza, capace di parlare al cuore e alla mente con passione e rigore.
Il team della ConSenso Publishing, coordinato da Giuseppe F. Zangaro, ha dato vita a un’opera di forte impatto visivo ed emotivo, curando ogni dettaglio con sensibilità e professionalità. Le tavole, ispirate allo stile dinamico dei fumetti Marvel, presentano un tratto deciso e fluido, una colorazione vivace ma mai invasiva, e personaggi resi con realismo affettuoso e riconoscibile. Ogni espressione e ogni movimento raccontano una storia vera, vicina, condivisa.