Il Festival Vivaldi rivive nel Pollino: tre concerti tra castelli, abbazie e chiostri
Da Castrovillari a Morano Calabro: la grande musica classica incontra alcuni dei luoghi simbolo della Calabria

CASTROVILLARI – La grande musica classica torna protagonista in Calabria con l’VIII edizione del Festival Antonio Vivaldi, organizzato dall’Associazione Cosenza Autentica APS e diretto dai Maestri Alessandro Marano e Margherita Capalbo. Dopo i primi appuntamenti di settembre, il cartellone entra ora nel vivo con tre concerti che uniscono talento internazionale, giovani promesse e luoghi iconici della regione.
Il 27 settembre sarà una giornata speciale con un doppio evento. Alle 18, per la prima volta, il Castello Aragonese di Castrovillari ospiterà il Festival con il concerto Visioni Tardo Romantiche. Protagonista sarà il pianista greco Andreas Xenopoulos, interprete di fama internazionale, accompagnato in apertura dal giovane talento Giagiancarlo Grande, inserito nella sezione Giovani promesse. Un segnale forte della vocazione del Festival a sostenere le nuove generazioni della musica.
Sempre sabato 27, alle 18, l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore diventerà teatro di suggestioni sonore con il recital Sulla rotta del Burian, che vedrà il dialogo tra il pianoforte di Margherita Capalbo e il flauto di Ivan Nardelli. Un concerto ad ingresso gratuito, reso possibile dal sostegno degli sponsor, che trasformerà uno dei luoghi più rappresentativi della spiritualità florense in uno spazio di contemplazione e bellezza condivisa.
Il 28 settembre il viaggio proseguirà a Morano Calabro, dove alle 19 il Chiostro di San Bernardino da Siena accoglierà il pianista e compositore Maurizio Mastrini con il suo Ghost International Tour. Un artista visionario, capace di muoversi tra tradizione classica e sperimentazione contemporanea, che offrirà al pubblico un’esperienza di ascolto intensa e fuori dall’ordinario.
«Questi appuntamenti – sottolinea il direttore artistico Alessandro Marano – raccontano bene l’anima del Festival: portare la musica nei luoghi più identitari della nostra regione, far dialogare artisti affermati e giovani talenti, e offrire esperienze che uniscono radici e innovazione. Il debutto a Castrovillari, in particolare, è un segnale importante: il Castello Aragonese diventa simbolo di una cultura che sa aprirsi, accogliere e rinnovarsi».
Tre giornate che, più che semplici concerti, si annunciano come tappe di un itinerario culturale condiviso, in cui la musica diventa ponte tra comunità, generazioni e territori.