Grande partecipazione alla presentazione del libro di Scutellà "Vergogna!!! Il caso che ha lacerato la democrazia italiana" - VIDEO
L'evento si è tenuto venerdì scorso al lido Frederick on the beach di Co-Ro. Presente anche Federico Cafiero De Raho, già procuratore nazionale Antimafia e Parlamentare della Repubblica Italiana, che ha curato la prefazione del libro

CORIGLIANO-ROSSANO – Lo scorso venerdì 20 giugno è stato presentato a Corigliano-Rossano, al lido Frederick on the beach, il libro di denuncia “Vergogna!!! Il caso che ha lacerato la democrazia italiana” (Kostner Francesco, Scutellà Elisa) in cui vengono ripercorse le vicende che hanno portato all’estromissione dal parlamento dell’ex deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà, a favore del deputato forzista, Andrea Gentile.
Un vero e proprio successo di pubblico che ha registrato la presenza di più di 200 persone. All’evento, moderato dal direttore dell’Eco dello Jonio, Marco Lefosse, erano presenti, tra gli altri, il co-autore Francesco Kostner, il consigliere regionale Ferdinando Laghi, il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e una rappresentanza della giunta comunale.
A ribadire le motivazioni che hanno portato alla stesura del libro è stata proprio l’ex deputata che ha parlato di una vicenda surreale, segnata da un’ingiustizia ai danni della democrazia e dei calabresi che hanno votato. Un cambio di regole e un tradimento che – ha dichiarato – bisogna raccontare e denunciare.
Il caso, lo ricordiamo, ha avuto inizio nel 2022 e si è concluso lo scorso 12 marzo 2025 dopo l’approvazione della relazione della Giunta sull'elezione da parte della Camera che ha portato l'Assemblea a dichiarare la decadenza dal seggio della deputata.
La vicenda è stata definita un vero e proprio «furto alla democrazia» e l’indignazione per quanto accaduto ha scosso l’intero Paese. Ma soprattutto parte del Parlamento. «Possiamo dire – ha dichiarato ai nostri microfoni l’ex procuratore nazionale antimafia e parlamentare Federico Cafiero De Raho – che si è verificato qualcosa di inaspettato. Estromettere la Scutellà era qualcosa che certamente non ci saremmo immaginati ma soprattutto non avremmo mai creduto che ciò potesse avvenire in termini così brevi e senza effettuare un accertamento approfondito e ampio, così come si fa nell'ambito di un accertamento in magistratura».
«Una procedura davanti ad un magistrato – ha osservato De Raho - avrebbe previsto l'audizione di tutti coloro che erano dichiaranti, quindi tutti quei documenti che erano stati acquisiti dall'avvocato Gentile. Erano tutte persone da sentire, per capire in quali circostanze specifiche avevano raccolto gli elementi che poi sono stati allegati al ricorso. Non solo, i magistrati avrebbero probabilmente aperto tutte quante le schede e compreso come si poteva divenire alla modificazione di una scheda bianca in scheda votata».
«Quando un verbale non riporta un dato importante come questo mi pare – ha precisato - che è evidente che c'è qualcosa che non va e che la magistratura avrebbe accertato, ma credo che probabilmente questo l'avrebbe dovuto fare anche la Giunta».
Poi un commento sui poteri della Giunta che ha definito «abbastanza ampi» ma che al tempo stesso sono finalizzati a verificare la fondatezza o meno di un ricorso.
«La libertà che avrebbe avuto la Giunta – ha ribadito - è una libertà tale da consentire qualcosa in più, non solo ma di fronte a accertamenti così gravi come la modifica di schede che erano bianche secondo i verbali avrebbe richiesto anche la trasmissione immediata all'autorità giudiziaria. Invece si è atteso che fosse l'autorità giudiziaria a muoversi autonomamente sull'esposto della deputata Scutellà».
«Nel Parlamento – ha aggiunto - queste procedure ben definite non esistono e questo già crea, di fronte a chi invece ha visto la legge dominare qualunque comportamento e qualunque momento procedurale, un problema. La democrazia richiede il rispetto delle regole e pensare invece che il Parlamento con l'auto chi possa di per sé decidere inappellabilmente senza possibilità di una verifica successiva è qualcosa che credo sia contrario ai principi a cui noi cittadini aderiamo e che vogliamo vengano rispettati anche dal Parlamento. I parlamentari non sono diversi dai cittadini».
E sull’opportunità di apportare alcune modifiche che possano evitare il ripetersi di tali scippi dichiara: «Tutto spinge a credere che delle modifiche andranno fatte, non so se questa maggioranza voglia o meno impugnare finalmente la strada del pieno rispetto. Ma più che il pieno rispetto è la piena indicazione delle regole perché, ancora prima di muoversi, bisognerebbe avere delle regole. Qui, per la Scutellà, abbiamo avuto invece il cambiamento delle regole dopo che era stata portata a termine la competizione elettorale. Noi, invece, - conclude - ci auguriamo che il Parlamento possa, nelle sue componenti, avere delle regole chiare scritte antecedentemente, alle quali anche il parlamentare deve attenersi nello sviluppo di qualunque procedura».