Sorrisi e applausi per "La Serva Padrona" di Pergolesi al Castello Ducale
L'opera buffa ha coinvolto e divertito il pubblico, grazie ai quattro artisti che si sono esibiti in uno spettacolo leggero e giocoso messo in scena con maestria
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CORIGLIANO-ROSSANO - Ieri sera il cielo era plumbeo sulla nostra Città e non sono mancati attimi di pioggia scrosciante, ma nonostante le condizioni metereologiche sfavorevoli, quattro stelle hanno brillato, illuminando il già di per sé sfavillante Salone degli Specchi del Castello Ducale dov'è andata in scena l'opera buffa di Giovanni Pergolesi "La Serva Padrona"; ultimo appuntamento della nona edizione della Stagione Concertistica di Corigliano-Rossano.
Quattro stelle, dicevamo, ognuna unica e speciale nel suo ruolo e con la sua arte. Si tratta del Maestro Antonio Bauleo che ha magistralmente accompagnato al pianoforte l'energica e ammaliante soprano, Rosaria Buscemi (nelle vesti di Serpina); il trascinatore e impeccabile baritono, Alessandro Castriota Scanderbeg (che ha vestito i panni di Umberto); e l’intensa attrice, Graziella Spadafora, che con la sua mimica ha "dato voce" al servo muto Vespone.
L'opera, frutto di uno dei più eminenti musicisti appartenenti alla scuola napoletana del Settecento, è leggera, giocosa e fresca, ma non mancano molteplici spunti per riflessioni di carattere sociologico (classi sociali a confronto; giochi di "potere" e seduzione; riscatto).
Mai piatti, mai banali, in un crescendo di ilarità, gli artisti in scena hanno scaldato e divertito il pubblico presente, che non si è limitato ad essere semplice spettatore, ma ha preso parte allo spettacolo incarnando la voce della coscienza dello scapolo Umbero.
Un evento riuscito, che ha chiuso nel migliore dei modi la kermesse organizzata dall’Istituto musicale Chopin, diretto dal Maetro Giorgio Luzzi, in collaborazione con il Conservatorio Paisiello di Taranto e con il supporto dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, con il sostegno delle associazioni “Sinergie”, “Pro Loco Città di Corigliano”, “Castello di Corigliano Calabro”, “White Castle”, "Poesia e d’intorni”, “Viva La Vida” di Sibari e di alcuni partner commerciali.