Riabitare i classici per proiettarsi in una nuova narrazione
Per chi sogna una nuova stagione di consapevolezza, l'ultima opera di Alessandra Mazzei rappresenta lo spartiacque tra la narrazione tradizionale e una nuova mentalità di fare cultura, in una Città che per decenni si è trincerata (e limitata) nei suoi stereotipi
CORIGLIANO-ROSSANO – Riabitare i Classici, è l’ultimo lavoro letterario fatto dalla nostra amica e collega della Redazione dell’Eco dello Jonio, Alessandra Mazzei. Per noi la prof, in senso totalizzante. Edito da Jonia Editrice, il volume è stato presentato lo scorso venerdì 3 gennaio nel sontuoso palazzo De Rosis dove venne alla luce la venerabile Serva di Dio, Madre Isabella. È una raccolta di nugae, storie, studi, approfondimenti e riflessioni attorno ai classici che – come le ha definite Franca Pinto Minerva - «testimoniano da una parte la persistenza di domande esistenziali … dall’altra si aprono ad illuminare tempi e spazi della contemporaneità».
Faccio il cronista con l’animo da gregario per un territorio che racconto ogni giorno e con il cuore sempre proiettato alla ri-costruzione della sua consapevolezza civica, sociale, culturale. Di quella che è la sostanza letteraria della “piccola” opera di Alessandra ne hanno parlato, discusso e si sono confrontati, l’altra sera, tante personalità di cultura, sfoderando e sfogliando pezzo dopo pezzo il lavoro maieutico che viene fuori dal libro. A me, invece, l’arduo compito – non richiesto – di girare e mostrare l’altra faccia della medaglia, quella che ha portato quasi duecento persone, in un freddo e umido venerdì sera di gennaio nel cuore delle feste natalizie, ad assieparsi tra le stanze di quel palazzo che domina la parte bassa del centro storico di Rossano.
Dietro al lavoro di Alessandra Mazzei, che raccoglie in un libro l’embrione poi rivisto, ampliato, sviluppato di una sua felice rubrica (Nugae, appunto) ospitata sulle pagine del nostro giornale, c’è molto di più di una «domanda esistenziale». C’è una rivoluzione gentile, nobile, silenziosa che andrebbe solo sostenuta e portata a maturazione. Una rivoluzione che parte da quello che è il contenitore di Patìr, l’educational dai mille volti e sfaccettature culturali cercato per valorizzare il contesto artistico, architettonico e spirituale delle “pietre parlanti” del Patire; che passa proprio attraverso le Nugae; e che arriva diritto alla riabilitazione della cultura intellettuale di questo territorio che ora ha necessità di propagarsi nella sua forma 2.0.
Ed è qui – a mio avviso - il passaggio focale per la realizzazione di una nuova consapevolezza. Rossano, Corigliano, Corigliano-Rossano e più in generale il territorio della Calabria del nord-est, sono chiamati, probabilmente, a raccogliere la sfida intellettuale più importante degli ultimi decenni: garantire un cambio generazionale e di passo a quella che è stata fino ad ora l’intellighenzia culturale nostrana, infarcita di stereotipi, impostazioni (a volte ideologiche) e di tantissima ipocrisia. Ecco, Alessandra Mazzei e la sua opera di in-segnante, che ha, per prima, tracciato il solco, diventando lo spartiacque tra una vecchia e nuova mentalità, rappresenta oggi, per il popolo intellettuale di questa nuova grande città, l’innovazione, l’atteso upgrade ad una fase di Cultura, Coscienza e Consapevolezza nuova, svecchiata dai totem e dagli slogan che hanno circoscritto, forse in modo esagerato, la narrazione di questo pezzo di Calabria.
Dico questo perché, venerdì sera a palazzo De Rosis, per la prima volta, dopo tantissimo tempo, ho rivisto una sala gremita per oltre metà – finalmente - da “teste nere e colorate”, quelle dei capelli dei giovani. È qui la Rivoluzione. Ed è in atto da qualche tempo proprio grazie a chi, come Alessandra Mazzei ma mi verrebbe da citare anche il filosofo Enzo Piro, si sta impegnando nel tenere rispetto – massimo rispetto – e fare da congiunzione tra due mondi, la vecchia e la nuova generazione della cultura. Oggi i giovani sono pronti e si apprestano con un approccio magmatico a tirare fuori tutto quanto è rimasto seppellito sotto definiti stereotipi che non sono per nulla esaustivi dei quasi cento secoli di storia sociale di questo territorio. È chiaro che non c’è da fare “rottamazioni o moderne iconoclastie”. Tutt’altro. C’è da realizzare un processo osmotico che inglobi la tradizione e dia spazio alle nuove leve del sapere e della conoscenza.
Alessandra Mazzei, docente, filologa, scrittrice, intellettuale e filantropa di Corigliano-Rossano, di cui l’Eco dello Jonio si onora dell’amicizia e della collaborazione, è oggi l’alfa di un nuovo racconto che riabita i Classici ma ci proietta nella nuova narrazione.