Co-Ro, torna l'atteso Corteo Storico in onore di San Nilo
Giunta alla nona edizione, l'iniziativa, che si svolgerà il 26 settembre insieme alla processione, rappresenta un intenso momento di commistione religiosa e culturale, che vede coinvolti circa 50 elementi tra sbandieratori e figuranti
CORIGLIANO-ROSSANO - È giunto alla nona edizione l’evento ormai storico e storicizzato scandito da due giornate: la rievocazione storica il cui consueto svolgimento si tiene nel giorno della vigilia, giorno, 25 ed il Corteo Storico giorno 26 Settembre insieme alla processione in onore di San Nilo, compatrono di Rossano e patrono dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, che si festeggia il 26 settembre.
Il corteo storico e la rievocazione storica rappresentano due momenti importanti delle due giornate dedicate al santo.
La Rievocazione Storica, prevede un percorso itinerante ripercorrendo i momenti della vita del santo: da cittadino illustre a monaco.
Il Corteo Storico invece, all’interno della processione sottolinea l’aspetto culturale con la presenza di figuranti che rappresentano i personaggi caratterizzanti la vita del santo preceduti dagli sbandieratori che, insieme momento religioso, quindi la processione, siglano il forte legame tra religiosità e cultura, sottolineato, dalla cerimonia di consegna delle chiavi della città da parte del sindaco al santo.
Quest’anno, per motivi di tempistica, si terrà solo il corteo storico, ma la rieletta amministrazione Stasi ha voluto ri-abbracciare l’iniziativa auspicandone fortemente la continuità, espressa, per quest’anno, solo nel Corteo storico, riconoscendone il valore storico, artistico e culturale. L’amministrazione Stasi ha inoltre riconosciuto all’associazione Con-Tatto il ruolo di precursore, innovatore e fautore di «un evento diventato storia e la storia diventata evento» come recita lo slogan coniato dal presidente di Con-Tatto, Francesco Caligiuri.
«Ci siamo promessi - Spiega Caligiuri - con l’amministrazione comunale Stasi che ringraziamo per aver finanziato l’iniziativa, che negli anni avvenire, vista la sensibilità, la volontà e l’auspicio della stessa amministrazione Stasi, pienamente condivisi da tutti noi, di ampliare le due giornate con una progettualità ben strutturata già accennata da noi. La speranza e l’obiettivo comune; nostro e quello dell’amministrazione Stasi, è creare un tavolo di lavoro pianificato per tempo e strutturato in modo da coinvolgere ogni realtà che intenda perseguire il bene comune e del territorio. Del resto noi di Con-Tatto, siamo sempre stati propensi a collaborare con ogni soggetto del territorio e non».
«La rievocazione Storica e il Corteo Storico rappresentano l’esempio concreto di collaborazione poiché coinvolgono, entrambi gli eventi, 100 elementi (palpabili) del territorio e non; sbandieratori, figuranti, attori, truccatrici, scuderie, coro polifonico e accademia di danza»
Una collaborazione dunque che negli anni ha prodotto ottimi risultati in termini culturali e territoriali. Del resto, L’associazione Con-Tatto, nel panorama culturale e territoriale può annoverare numerosi riconoscimenti istituzionali: dal Provveditorato agli Studi all’Ispettorato scolastico, agli stessi Dirigenti scolastici. I lavori svolti su San Nilo, hanno contribuito a rafforzare il legame tra fede e storia, facendo vivere un momento di intensa religiosità nell’emozione del ricordo storico e intessendo la trama culturale di un intero territorio.
Manifestazioni, quelle su San Nilo apprezzate anche dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati che da sempre, ha supportato l’iniziativa, promossa dall’ex Arcivescovo Mons. Satriano e sostenuta pienamente dall’attuale arcivescovo Mons. Aloise.
Il corteo storico, che si svolgerà il 26 settembre insieme alla processione, rappresenta un intenso momento di commistione religiosa e culturale, che vede coinvolti circa 50 elementi tra sbandieratori e figuranti.
«Solo il corteo - chiosa Francesco Caligiuri, direttore artistico e regista di entrambi gli eventi- Quest’anno renderemo omaggio alla figura femminile inserendo nel corteo storico il personaggio di Santa Anastasia alla quale fu intitolato il primo convento femminile a Rossano, voluto proprio da San Nilo, oggi, noto come abbazia di San Marco. La nostra, Santa Anastasia, richiama l’iconografia occidentale: tiene in mano il Vangelo, ma i richiami orientali, per un occhio attento, non mancheranno».
Un elemento innovativo importante poiché rappresenta, non solo il primo convento femminile a Rossano, voluto da San Nilo, ma accomuna entrambe le religioni: da quelle monastiche ovvero basiliani e benedettini, a quelle ecclesiastiche ; la chiesa cattolica e quella ortodossa.
Nel Sud Italia, furono i monaci basiliani a diffondere il culto devozionale di Santa Anastasia, introdotto dalla cultura bizantina, di matrice monastica. Nell'Italia settentrionale, la venerazione di Santa Anastasia venne diffusa dai Benedettini. Santa Anastasia è considerata protettrice dei reclusi, dei malati di corpo e di spirito, delle partorienti e dei terremotati, sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa.
Chiosa Caligiuri: «Dilungarmi nel tentativo di espletare quanto accennato sarebbe fuori luogo, posso sollo dire che la comunanza tra gli ordini monastici, è data dal culto profuso da entrambi e, per le chiese, entrambe riconoscono alla santa lo stesso ruolo di protettrice».