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L’Archeoastronomia non avrà più segreti grazie al Gruppo Archeologico Sibaritide e Sila Greca

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CORIGLIANO-ROSSANO - L’Archeoastronomia non avrà più segreti nella Calabria del Nord-Est grazie al Gruppo Archeologico Sibaritide e Sila Greca, che fa parte dei Gruppi Archeologici d'Italia, il più longevo d’Italia con oltre 50 anni di attività, che si presenterà al territorio con due giorni di intense attività, nelle fatidiche date del 23 e 24 marzo, a cavallo dell’equinozio di primavera (data sicuramente non casuale).

Il gruppo coglierà l'occasione per inaugurare la propria sede presso la Biblioteca G. Zumpano – Palazzo Blasco nel Centro Storico di Rossano (Corigliano-Rossano), messa gentilmente a disposizione dall’avvocato Giuseppe Zumpano, con una programmazione di notevole qualità e un convegno a caratura nazionale, che ha come tema narrante l’Archeoastronomia "Come in cielo così in Terra"

Alzare gli occhi al cielo sarà, dunque, la parola d'ordine, per una contemplazione che ci consenta di instaurare un profondo dialogo con la volta celeste, così come facevano i nostri antenati.

Al convegno saranno presenti ospiti  dallo straordinario spessore storico e scientifico che faranno vivere ai presenti un viaggio nel tempo alla riscoperta della nostra Storia. Dagli archeoastronomi Ilaria Cristofaro e Nicola Giuliano, all’astrofisico Lucio Saggese, fino agli archeologi Leonardo Lozito ed Ernesto Salerno, che condurranno per mano nella narrazione della Fondazione Solare di Pompei, del Cielo nella Storia, del Sito Archeoastronomico di Petre de la Mola in Basilicata, della Ierofania dell’Equinozio di Primavera, dei centri forticati brettii di Cerasello e delle Muraglie di Annibale.

Di seguito il programma:

Sabato 23 marzo - Alle ore 9:30 visita di studio alle chiese bizantine San Marco e Panaghia, alla Cattedrale di Rossano ed all’Abbazia di Santa Maria del Patire. Alle ore 17:30 presentazione del Gruppo Archeologico Sibaritide e Sila Greca ed inaugurazione della sede c/o la Biblioteca G. Zumpano in Palazzo Blasco, con il Vice Direttore Mario Saccone ed il Segretario Pino Salerno. Alle ore 18:00 convegno di studio presso il Palazzo Blasco dal titolo "Archeoastronomia - Come in cielo così in terra".  "I megaliti di Campana e gli allineamenti solstiziali" tenuto da Nilo Domanico, Direttore Gruppo Archeologico Sibaritide e Sila Greca. "Una città tracciata nel cielo: la fondazione solare di Pompei" di  Ilaria Cristofaro, Archeoastronoma c/o CNR - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - Matera. "Il cielo nella storia"  di Lucio Saggese, Astrofisico - Socio Società Italiana di Archeoastronomia. "Il sito archeoastronomico di poetre de la mola in Basilicata e suoi contermini in Italia Meridionale" di Leonardo Lozito, vice direttore nazionale Gruppi Archeologici d'Italia. "La Ierofania dell'equinozio di primavera nella chiesa della Santissima Annunziata di Vico Equense" di  Nicola Giuliano, Archeoastronomo - Socio Società ItalianadiArcheoastronomia. Alle ore 19:30 presentazione dell’escursione al Centro Fortificato Brettio di Cozzo Cerasello ed alle Muraglie di Annibale a cura dell’archeologo Ernesto Salerno.

Domenica 24 marzo - Alle ore 9:30 escursione al Centro Fortificato Brettio di Cozzo Cerasello ed alle Muraglie di Annibale in compagnia dell’archeologo Ernesto Salerno. In collaborazione con l’associazione “Ricchizza” di Pietrapaola che ha contribuito alla decespugliamento dell’area adiacente alle Muraglie di Annibale.

«Il centro fortificato di Cerasello, le Muraglie di Annibale e di Colle San Martino, erano il perno - dichiara l'Archeologo Ernesto Salerno - del Sistema Fortificato della Sibaritide Meridionale, centro nevralgico avente controllo visivo su Castiglione di Paludi e Prujia di Terravecchia. Questi centri fortificati erano posti a difesa del  vasto territorio che dal fiume Trionto giunge fino al fiume Nicà, e costituivano il Presidio Militare sulla frontiera meridionale della potente nemica Thurii. Le fortificazioni di Pietrapaola si estendono su un’area vasta circa 45 ettari ed in particolare le Muraglie di Annibale sono una monumentale opera posta a difesa di un’area senz’altro più ampia rispetto all’abitato, mirando a fortificare le posizioni strategicamente più favorevoli e che segnano una chiara cesura della classica organizzazione della cortina difensiva Brettia, lasciando intravedere importanti stravolgimenti dovuti a mutate esigenze difensive che aprono la via a nuovi e suggestivi scenari dato che il sito era stato già oggetto di frequentazioni Enotrie e sede di una zecca di età ellenistica».

Come in cielo così in Terra - Una locuzione ieratica che ha attraversato i millenni, ma il cui significato non era soltanto quello religioso con il quale oggi siamo soliti intenderla “Sia fatta la volontà di Dio come in Cielo così in Terra”, espressa da Gesù Cristo quando parlò alla folla e ai suoi discepoli nel contesto del discorso della montagna. «E non ci riferiamo nemmeno al significato astrologico, ossia al fatto che si creda esista una sincronicità tra quelli che sono gli eventi celesti e quello che succede ad ognuno di noi, sia da un punto di vista personale che collettivo. Ma ci riferiamo - si legge nella nota stampa - all’originale e antico motto sutra “Come in Alto così in Basso”, che deriva dall'antica Tradizione egizia riferita al mitico Ermete Trismegisto, poi ripreso dalla Tradizione cristiana: “Come in Cielo così in Terra”».

«Per l’analisi e comprensione - continua la nota stampa - di ciò che c’è intorno a noi, dovremmo provare ad alzare gli occhi per comprendere anche “cosa c’è sopra di noi!" Ossia "Contemplare", il cui significato etimologico è: "Osservare una parte del Cielo”. O meglio dovremmo provare ad osservare con gli occhi di chi ci ha preceduto nei millenni. Gli antichi, avevano instaurato un profondo dialogo con la volta celeste. Tutto era collegato, se il riferimento diurno era il sole, di notte lo erano la luna e soprattutto le stelle. Osservando questi “eventi celesti” gli antichi notarono la loro precisa periodicità, diventando così indicatori affidabili per le pratiche agricole, affinché venisse assicurata la sopravvivenza, acquisendo anche un significato sacro».

«La contemplazione della volta celeste, ha contribuito inoltre a far nascere il concetto di trascendenza nell’uomo, in quanto essa ne esprime “immensità, elevazione, eternità”, luogo di fenomeni di energie superiori rispetto a quanto controllabile dall’uomo sulla terra. Il cielo rappresenta quello “spazio concettuale”, dove l’intreccio fra religione, filosofia e scienza ha raggiunto le manifestazioni più profonde e culturalmente più significative. Inoltre le osservazioni del giorno e della notte, dei mesi e dei periodi degli anni, degli equinozi e dei solstizi hanno fornito la nozione del tempo e la ricerca intorno la natura dell’universo. Da queste cose ci siamo procurati il genere della filosofia, del quale nessun bene maggiore né venne né verrà mai al genere umano, essendo un dono datoci dagli dèi».

«All’interno di una data tradizione i vari modi di espressione simbolica hanno così formato una rete di significati coincidenti. Nessun simbolo esiste isolato, ognuno è un aspetto di una totalità integrata e coesa, che, insieme ad altri simboli, costituisce una trama di riferimenti interconnessi la cui somma sintetica è la tradizione».

«Le forme dell’ambiente costruito non sono sempre e dovunque determinate soltanto da “solidità, utilità e bellezza”, proprie dell’architettura e dell’ingegneria, ma sono anche regolate da significati. In molte tradizioni infatti è il simbolismo a dettare la composizione, la collocazione, l’orientamento, la geometria, la proporzione e la decorazione dell’architettura. La forma costruita diventa quindi imago mundi, esprime una visione del mondo e deriva da un Principio primo”. L’architettura della tradizione possiede inoltre, le caratteristiche proprio quella di essere un cronografo: una similitudine statica dei moti astrali, una proiezione degli schemi tracciati dalle rivoluzioni stellari».

«Sacralità e mito sono legate da una visione cosmologica. Architetture Sacre che fungessero da “mediazione” tra l’Uomo e il Cosmo, in armonia con le leggi dell’Universo, il ritmo dei cicli, il rapporto fra la parte e il Tutto. Opere orientate seguendo gli allineamenti di albe e tramonti solstiziali o equinoziali, levate e tramonti eliaci di determinate stelle o posizionate “ridisegnando” al suolo determinate costellazioni, dando vita - concludono - a delle “ierofanie solari o stellari” ricordandoci il passaggio della costante della Tradizione Perenne: “Come in Cielo, così in Terra”».

(Foto di Giuseppe Berardi)

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.