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La musica nei luoghi più suggestivi della città: grande successo per il Festival cameristico Glissando

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CORIGLIANO-ROSSANO - Cinque concerti, dieci musicisti, cinque cornici suggestive. Tutto questo, e non solo, è stato il Festival “Glissando - Chamber Music”, che si è svolto dal 27 Agosto al 15 Settembre 2023, con la direzione artistica del M° Lorenzo Bevacqua in collaborazione con Terra e Popolo, Diez Creative Agency e Soeve.

Il pianoforte del M° Bevacqua, che ha accompagnato i vari artisti nel corso delle cinque serate, ha dialogato di volta in volta con uno strumento diverso: dal violino al violoncello, dalla viola alla fisarmonica, passando per la voce, offrendo all’uditorio varie e pregevoli formazioni cameristiche. Il numeroso ed attento pubblico ha avuto la possibilità di conoscere e apprezzare, oltre alle potenzialità timbriche e tecniche dei vari strumenti, anche i programmi scelti e magistralmente eseguiti dai musicisti, che hanno spaziato dal classicismo viennese fino alla contemporaneità.

Ad inaugurare il Festival, il 27 Agosto a Palazzo San Bernardino, l’affermato Duo Ludwig, composto dal M° Bevacqua al pianoforte e dal M° Alessandro Acri al violino. In programma i Quattro pezzi op. 7 (1910) di Anton Webern, la Sonata per violino e pianoforte N. 2, op. 100 (1886) di Johannes Brahms e la Sonata per violino e pianoforte N. 2, op. 47 (1805) di Ludwig Van Beethoven. Si è partiti, quindi, con un brano del primo Novecento e con uno dei massimi esponenti della seconda scuola viennese, conferendo un timbro e un’impronta di straordinarietà all’intero Festival. I Quattro pezzi, scritti nel 1910 e pubblicati solo nel 1922, sono brevissimi e scritti utilizzando un linguaggio pienamente atonale ed alternando movimenti lenti a movimenti più mossi, con rare puntate nel forte e nel fortissimo. Con le due monumentali sonate di Brahms e Beethoven si è passati al pieno Ottocento con un percorso a ritroso, sia cronologico che stilistico-formale.

Il secondo concerto in programma si è svolto al Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Ancora gli archi protagonisti della serata. Il Piano trio, formato dal M° Bevacqua al pianoforte, dal M° Filippo Di Domenico al violoncello e dal M° Pasquale Allegretti al violino, ha proposto un concerto dal titolo “Der Wanderer”. In programma ancora musica dell’Ottocento; è il romanticismo tedesco a dominare con il Trio per pianoforte N. 1 in re minore, op. 49 di Felix Mendelssohn-Bartholdy ed il Trio per pianoforte N. 2 in mi bemolle maggiore op. 100 di Franz Schubert. Entrambi i brani sono dei veri caposaldi della letteratura per trio (pianoforte, violino e violoncello) dell’intera storia della musica occidentale.

Grazie al terzo appuntamento, il pubblico ha vissuto l’esperienza di un concerto a teatro. È stato infatti il Teatro V. Valente il luogo scelto per l’evento del 3 settembre dove, a dialogare con il pianoforte del M° Bevacqua, è stata la voce del M° Valeria Mastrosova con un concerto dal titolo “Erlkönig”. Un programma, quello offerto dai due artisti, incentrato sulla musica vocale del Novecento. Oltre all’incursione romantica di Schubert, la platea ha avuto modo di ascoltare musiche di Maurice Ravel, Sergei Rachmaninoff, Francis Poulenc, Gian Carlo Menotti e Leonard Bernstein, ammirando le potenzialità timbriche che la voce può esprimere in questo particolare repertorio, diverse e lontane da quelle più familiari del repertorio operistico italiano.

Ancora musica del Novecento, anche qui con alcune incursioni romantiche, durante il quarto concerto, dal titolo “Olvidar”, tenuto dal M° Bevacqua al pianoforte e dal M° Giancarlo Palena alla fisarmonica, nel chiostro del Museo del Codex il 10 Settembre. In programma anche una prima esecuzione del brano Olvidar del M° Domenico Giannetta, presente in sala. Il brano, originariamente scritto per fisarmonica e orchestra, ha debuttato proprio durante il Festival nella sua versione ridotta per fisarmonica e pianoforte. Oltre al brano del M° Giannetta, in programma trascrizioni dall’organo, dalla concertina e dall’armonium, rispettivamente il celebre Preludio, fuga e variazioni op. 18 di Cesar Franck, i Sex Characteristic pieces op. 61 di Bernhard Molique e lo Scherzo Capriccioso op. 36 di Felix Alexandre Guilmant. A chiudere il concerto uno dei brani più importanti di Richard Galliano: Opale concerto. La fisarmonica diventa organo, armonium, orchestra, suona jazz, musica contemporanea e musica romantica. Grazie a questo concerto il pubblico ha avuto modo di scoprire e apprezzare le enormi potenzialità di questo strumento, spesso relegato al solo repertorio tradizionale.

A chiudere il Festival, ancora una volta gli archi, questa volta al completo. Infatti, la kermesse si è conclusa con un quartetto d’archi, in un concerto dal titolo “Dumka”. Il quartetto, composto dal M° Michela D’Amico (Violino I), dal M° Lara Celeghin (Violino II), dal M° Nicolò Costantino (Viola) e dal M° Dylan Beraldi (Violoncello), ha proposto, insieme al M° Bevacqua, due capolavori della letteratura per quartetto d’archi e pianoforte: il Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte e archi op. 44 di Robert Schumann e il Quintetto per pianoforte N. 2 in la maggiore op. 18 di Antonin Dvorak. Il quartetto è l’emblema della musica cameristica, in cui lo scambio dei temi musicali e il dialogo tra i vari strumenti diventa metafora dello scambio di idee, del dialogo, dell’integrazione culturale fra popoli.

«La vera bellezza - scrive la prof.ssa Mariangela Milone, che ha curato tutti i testi presenti nei programmi di sala - risiede proprio nella consapevolezza che l’arte non ha epoca, ma risiede nel pensiero dell’immortalità. Partecipando, diventiamo tutti una partitura senza tempo: questo è Glissando».

L’auspicio è che la bellezza che ha invaso Corigliano-Rossano grazie a Glissando continui ad essere alimentata da iniziative come questa. Nel frattempo ci auguriamo di rivedere tutto il gruppo del Festival anche il prossimo anno.

fonte foto: aristocats1.0

 

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.