10 ore fa:Nuova truffa che colpisce i conti Paypal: ecco come difendersi 
10 ore fa:Sanità calabrese: tra criticità e storie di speranza. Domani l'evento de Il Corriere della Calabria
8 ore fa:Farmaci centellinati e medici multati: parte dalla Sibaritide la protesta contro Occhiuto
6 ore fa:Raduni bikers, Porsche e Lambrette, la foto di rito è sotto la ciminiera Amarelli
7 ore fa: Lungomare di Momena, Bosco: «Situazione indegna per i disabili»
7 ore fa:Suggestioni di note e talento per il gran finale del Concorso Internazionale della Sibaritide
5 ore fa:Il Consuntivo ‘24 passa ma dalla Maggioranza arrivano strani echi: Uva abbandona un’aula indisciplinata
9 ore fa:Referendum 8 e 9 giugno: le posizioni di Italia Viva
5 ore fa:Veglia di Pentecoste: il Vescovo invita le comunità a celebrarla
9 ore fa: I Nexum Duo protagonisti alla città della della musica

Il Liber Figurarum: la più bella opera di teologia figurale medioevale al mondo

1 minuti di lettura

Proseguiamo il nostro viaggio attraverso i Marcatori Identitari Distintivi della Calabria del nord-est, con la rubrica che per tutta l'estate, ogni domenica, ci porterà alla scoperta di luoghi, tradizioni e personalità di spicco.

Questa settimana andremo alla scoperta di un testo prezioso, i cui tre esemplari sono oggi custoditi ad Oxford, Reggio Emilia e Dresda.

Non esiste manoscritto più importante per complessità e originalità del pensiero. È considerato la più bella opera di teologia figurale al mondo. Il Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, realizzato nell’Abbazia di San Giovanni in Fiore, è un rarissimo capolavoro dalla ricca e preziosa raffigurazione simbolica, espressione visiva talmente magnifica da avere ispirato Michelangelo per la realizzazione delle geometrie della Cappella Sistina. Il Codice ebbe una importanza enorme per la cultura occidentale. La visione profetica dell’abate florense, la sete di rinnovamento impressionarono Dante, che cita “il calavrese abate Gioacchino di spirito profetico dotato” nel Paradiso e Cristoforo Colombo che lo ricorda nei suoi diari. *

Le “Figurae”, concepite e disegnate da Gioacchino da Fiore in tempi diversi, vennero esemplate e radunate nel Liber Figurarum nel periodo immediatamente successivo alla sua morte, avvenuta nel 1202. In esse è perfettamente illustrato il complesso ed originale pensiero profetico dell’abate florense, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi concordistica della Bibbia. L’opera ci rimane oggi in tre esemplari ben conservati: il codice di Oxford, il codice di Reggio Emilia e il codice di Dresda. Le riproduzioni consultabili sul sito del Centro Studi Gioacchimiti di sono tratte dal codice di Reggio Emilia, databile intorno alla metà del XIII° secolo. Più antico è il manoscritto di Oxford, prodotto dall’Officina scrittoria di un monastero calabrese, probabilmente l’abbazia di San Giovanni in Fiore, tra il 1200 e il 1230. **

La serie delle Figurae comprende: l’albero dei due avventi; l’albero-aquila del vecchio e del nuovo testamento; i cerchi trinitari; il nuovo ordine monastico; il salterio delle dieci corde; il drago dalle sette teste; le ruote di Ezechiele; il contrasto tra la chiesa cristiana e la Roma pagana; le sette età; la spirale liturgica; l’albero della Trinità; i due alberi concordistici.***

* Proposta ufficiale di mappatura del Mid della Calabria depositata alla Regione Calabria

** centrostudigioachimiti.it

*** blogcamminarenellastoria.wordpress.com/

 

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.