Una lunga attea che è valsa la pena per il Treno della Memoria: l'onirico saluto di Sibari al Milite Ignoto
Il convoglio storico che nel novembre 1921 traportò il soldato sconosciuto è arrivato in Calabria con un'ora di ritardo. Nella stazione di Sibari l'intenso momento commemorativo all'una di notte e nonostante tutto c'era tantissima gente
SIBARI (CASSANO JONIO) - Tantissima gente, anche bambini, reduci e patrioti, stanotte fino alla una, hanno atteso l'arrivo della convoglio storico del Milite Ignoto nella stazione ferroviaria di Sibari. Era in arrivo da Potenza dove ha sostato tutta la giornata di ieri e domani sarà a Catanzaro per le cerimone istituzionali. Durante questa notte il trasbordo lungo la linea jonica.
Emozione a fior di pelle, quella che descrive il sindaco di Cassano Jonio, gianni Papasso, che insieme ai suoi cittadini, ad altri sindaci del territorio, alle forze dell'ordine, alle associazioni e alla giunta ha atteso l'arrivo sul terzo binario del "Treno della Memoria", lo stesso che il 4 novembre 1921 arrivò nella stazione di Roma Termini trasportando le spoglie mortali di quel giovane soldato sconosciuto morto sul fronte nella Prima Guerra mondiale e oggi sepolto sotto le Sacre Pietre di Altare della Patria nella capitale. Il corpo di quel giovane era e rimane simbolo di pace, di vittoria, di patriottismo italiano allo stato puro.
A volere quella cerimonia estemporanea a Sibari, non in programma, è stata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Papasso che l’ha fortemente voluta nonostante la tarda ora. Insieme a lui il presidente del consiglio Lino Notaristefano, i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine (capeggiate dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Cassano, dal Gruppo Guardia di Finanza di Sibari, la Polizia Ferroviaria e la Polizia Locale).
«Celebrare il ricordo del Milite Ignoto - ha detto il sindaco Papasso commentando la cerimonia - significa celebrare la memoria che ha attraversato le vite di migliaia e migliaia di famiglie del nostro Paese. Ogni nostra famiglia ha vissuto la tragedia della guerra piangendo morti e feriti. La tragedia immane della guerra, allora, divenne elemento di unificazione nazionale nel quale tutti si riconoscono. Lo può fare nuovamente oggi che gli echi della pandemia, una guerra silenziosa, e del vicino conflitto russo-ucraino, fanno ritornare alla mente i tempi passati. Ecco perché l’abbraccio dato dai miei concittadini al treno della memoria deve diventare un abbraccio in cui stringersi tutta la comunità cassanese per rinsaldare una unità oggi imprescindibile per superare i problemi della contemporaneità».
Delusione, invece, per tanti cittadini del basso Jonio cosentino che si erano ritrovati nelle stazioni di Corigliano, Rossano, Mirto e Cariati in attesa del treno. Il mancato avviso del ritardo ha scoraggiato tutti che hanno lasciato le banchine con tanta delusione e con la speranza che l'iniziativa, promossa dal Ministero della Difesa e dall'Esercito Italiano (Genio ferrovieri) e che sta riscuotendo tanto successo, possa essere riproposta anche il prossimo anno con una sosta più lunga proprio lungo lo Jonio sibarita.
Inanto, il convoglio, accompagnato dal Generale di Brigata Fulvio Poli, arriverà nella Capitale il 4 novembre in concomitanza con le celebrazioni del Giorno dell’unità nazionale e Giornata delle forze armate, dopo aver percorso, in più di 100 ore, oltre 5.000 chilometri in 17 tappe.