Al Vintage Café la memoria diventa denuncia con la mostra "Invisibili - Donne palestinesi raccontano"
Un dialogo doloroso e necessario, che invita a interrogarsi sul ruolo che ciascuno di noi, nel mondo occidentale, può e deve assumere per fermare la deriva della violenza
CORIGLIANO-ROSSANO - «Risospinti in un passato da dimenticare, siamo ritornati a remare barche controcorrente-Dove andremo quando sarà tutto finito, potremmo mai tornare indietro, potremmo mai andare avanti. Mentre anche oggi dal fumo nero delle bombe si odono le grida di dolore dei bambini».
In questo clima carico di angoscia e di domande, al Vintage Café A.U. di Corigliano è andata in scena la mostra di pittura di Umberto Romano, trasformata in un intenso momento di denuncia. Le opere, tele imbrattate e vibranti di colori feriti, si sono fuse con i racconti che narrano lo sterminio e la distruzione del popolo palestinese. Un dialogo doloroso e necessario, che invita a interrogarsi sul ruolo che ciascuno di noi, nel mondo occidentale, può e deve assumere per fermare la deriva della violenza.
“Non facciamoci vincere dalla rassegnazione”, è stato il messaggio ricorrente della serata, perché la rassegnazione uccide dentro e toglie speranza a chi ci guarda: ai bambini, soprattutto, ai quali dobbiamo poter garantire un domani di serenità. Continuare a narrare, gridare, ricordare che c’è stato un tempo in cui un popolo fu sterminato dall’odio razziale, e che oggi - da vittime - alcuni sono divenuti carnefici, è un dovere morale.
L’evento ha visto una partecipazione attenta e coinvolta. A dare voce alle storie sono stati Liliana Zangaro, Katya Genova, Angelo Broccolo, Giovanni Spedicati, Valeria Capalbo, Franco Cirò, Tonino Caracciolo, Cristina Pistoia, e Giusy Stasi, che ha offerto anche una lettura critica delle tematiche rappresentate nelle opere esposte. Presenti inoltre Gianfranco De Luca ed Ermelinda Pipieri, padrona di casa del Vintage Café. La serata è stata coordinata da Umberto Romano.
Un incontro di arte, memoria e responsabilità civile: un invito a non distogliere lo sguardo.