La Festa del Risparmio a Corigliano
Un viaggio nel mondo delle scuole elementari di un tempo, un mondo in cui i giorni venivano impiegati a far sì che i fanciulli imparassero a leggere, a scrivere e far di conto... ma c'era anche tempo per fare qualcosa di simpatico
di Giulio Iudicissa
Per carità! Non si dica che la scuola elementare d'un tempo fosse noiosa, a differenza dell'odierna, allegra e spumeggiante. Diciamo che era altra cosa. Certo, i giorni venivano impiegati, in massima parte, a far sì che i fanciulli imparassero a leggere, a scrivere e far di conto, ma di tempo ne rimaneva anche, per far qualcosa di simpatico e di utile insieme.
Dunque, a Corigliano come in tutto il paese, non erano stati ancora introdotti, con legge di riforma, i famigerati, dispendiosi progetti di oggi, ma la scuola funzionava: c'era il buonsenso, che nulla costava e tanto produceva. Di necessità si faceva, insomma, virtù.
Di belle iniziative, così, chi ha varcato la soglia degli "anta", ne ricorda non poche. Di una mi sovviene: la Festa del Risparmio. La introdusse un giovane maestro, il 12 marzo del 1957, con i suoi alunni di terza elementare.
Questi, dopo avere spiegato ai suoi ragazzi, con esempi e buone letture, la necessità di mettere da parte qualcosa per gli inevitabili imprevisti della vita, regalò a tutti un "librettino" di colore marrone con poche lirette, che crebbero, poi, nel tempo, risultando di certo utili in età adulta.
Alla festicciola, tenuta nell'atrio d'ingresso dell'allora Cassa di Risparmio, con tanto di fotografie a ricordo, parteciparono il Direttore didattico, il Responsabile dell'esattoria e il Direttore dell'istituto di credito con i suoi collaboratori.
Che quel maestro sia stato Mario Iudicissa, il mio papà, mi rende il ricordo ancora più veritiero e dolce.