4 ore fa:Ospedale della Sibaritide, risolto il nodo dei sottoservizi: via libera alla soluzione definitiva
6 ore fa:Si è spento Michelino Braiotta: medico sempre in prima linea
7 ore fa:Fondi sociali, ecco quanto riceveranno i piccoli Comuni della Provincia
3 ore fa:Ovazione a Venezia per "Ammazzare stanca": 15 minuti di applausi per il film in cui recita Giovanni Galati
7 ore fa:Incendio in un magazzino a Co-Ro, vigili del fuoco rimuovono due bombole di Gpl evitando il peggio
5 ore fa:Emergenza cinghiali, incontro di Federcaccia Cosenza sulle modifiche alla caccia
5 ore fa:Calabria, approvato il primo regolamento unico per le Polizie Locali
3 ore fa:Il Corigliano vince contro il Rocca in Coppa Italia e si proietta verso il derby di domenica
4 ore fa:Gal Pollino chiude il ciclo di programmazioni con 50 progetti finanziati
6 ore fa:Sasà Calabrese parteciperà alla semifinale nazionale del Premio Fabrizio De Andrè

Carmine Abate è finalista del ‘’Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini’’ di Siracusa

1 minuti di lettura

CROTONE - Il noto autore calabrese, Carmine Abate – vincitore del Premio Campiello 2012 con ‘’La collina del vento’’ (Mondadori) – ha vinto il Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo con il romanzo ‘’Il cercatore di Luce’’, e sempre con lo stesso potrebbe vincere anche la XXI edizione del ‘’Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini’’, presieduta dal professore Antonio Di Grado.

Ad annunciarlo è proprio lo scrittore tramite il suo profilo Facebook, riportando la motivazione della Commissione di valutazione, presieduta dal professore Antonio Di Grado: «Calabrese dell’arbëresh Carfizzi, ormai trapiantato in Trentino, Abate ha scritto un eccellente romanzo epico, che è anche di formazione, costruito tra autobiografia e finzione e non privo di una certa visionarietà. Più che il giovane protagonista Carlo, o la Moma, o la storia del pittore Giovanni Segantini, è la Natura la vera protagonista del romanzo, è l’anima di tutti i luoghi descritti, dal Trentino alla Calabria, dalla Brianza alla Svizzera, armonizzati in un corale, luminoso unicum. Con una scrittura “morbida e acuminata”, di cui ha già dato encomiabili prove, Abate ci offre un libro non privo di una sua esistenziale, struggente, necessità».

Abate si contenderà la vittoria insieme ad altri due autori, siciliani: Massimo Maugeri con “Il sangue della montagna” (La nave di Teseo) e Nadia Terranova con “Trema la notte” (Einaudi). I tre finalisti sono stati scelti da una rosa di ben 36 autori, e – continua nel post  – da adesso ripartiranno da zero in quanto il posizionamento ottenuto in questa prima tornata non avrà alcun riflesso sulla valutazione che la stessa Commissione di valutazione effettuerà a ridosso della cerimonia di premiazione. In questa fase – spiega –  entrerà in gioco anche il Comitato studentesco dei lettori, individuato su scala nazionale tra gli studenti degli ultimi due anni di istituti superiori di vari indirizzi segnalati direttamente dagli Istituti scolastici. Questo Comitato esprimerà – in via telematica e cumulativamente, a maggioranza, fra le tre opere finaliste – un proprio voto che andrà a sommarsi a quelli che esprimerà a settembre la commissione di valutazione, concorrendo così concretamente alla scelta finale del vincitore del Premio Vittorini 2022. Il Premio Nazionale Letterario Elio Vittorini è destinato ad un’opera di narrativa pubblicata dal mese di aprile 2021 al mese di marzo 2022 ed è riservato ad autori italiani viventi non esordienti. La presentazione dei finalisti e cerimonia di consegna del premio avverranno il nove e dieci settembre a Siracusa, e noi, aspettiamo trepidanti l’esito.

 

Virginia Diaco
Autore: Virginia Diaco

Studio materie umanistiche e amo scrivere. Ho ricevuto diversi riconoscimenti in ambito letterario, tra cui il V Premio Internazionale di poesia “Giovanni Bertacchi” con la poesia “Preghiera alla vita che toglie vita” e la Menzione della Giuria nella prima edizione del Concorso Letterario Internazionale “Il Viaggio” con la poesia “Consumato negli occhi”. Attraverso le parole esprimo il mio mondo, grazie ad esse conosco quello altrui. Lo scopo più forte che sento di avere è quello di rendere giustizia - quanto più possibile - alla bellezza, all’arte e alle vulnerabilità sociali.