Cala il sipario sulla stagione teatrale di Co-Ro
Con lo spettacolo teatrale "Filumena Marturano" si chiude la stagione teatrale di Co-Ro. Quando cala il sipario, in platea scattano gli applausi per la compagnia teatrale di Cariati che porta in scena l'opera di Eduardo De Filippo
CORIGLIANO-ROSSANO - Il primo articolo di questa stagione teatrale l'ho scritto dalla balconata del primo piano del teatro Paolella, così mi sembrava doveroso chiudere il cerchio dallo stesso posto, là dove tutto è iniziato.
Siamo partiti con la De Pascalis, che ha portato sul palco una stand up comedy al femminile, fatta di personaggi comuni che si alternavano in cena con dinamismo, intrecciati nelle vicende della vita di tutti i giorni. Cavalcando qualche personaggio steorotipato, ma con l'ironia che ha contraddistinto tutto il pezzo teatrale.
Al Valente invece ho seguito tutti gli altri spettacoli, tranne quest'ultimo. Il secondo appuntamento dell'Edipo Re ha riportato il calendario nel classicismo, mantenendo comunque una nota evidente di modernità. L'opera portata in scena magistralmente dalla Compagnia Calandra ha infatti riscosso grande successo. In questa altalena di stili narrativi, abbiamo cantato con Marco Ligabue e Andrea Barbi. Uno show dalle note di street art, colorato, divertente, coinvolgente. Una boccata d'aria fresca in un momento in cui vivere dal vivo la musica è difficile.
Poi 4 di cuori +1, una commedia all'italiana fatti di incastri, equivoci, bugie e mezze verità, che ha scatenato le risate del pubblico. Spettacolo firmato sempre dalla Compagnai Calandra, che dimostra grande versatilità e capacità artistiche.
Il cerchio si chiude con una compagnia di amatori di Cariati, che però mette il cuore nello spettacolo che porta in scena. "Filumena Marturano", scritta da Eduardo De Filippo, è sicuramente una prova complicata, per il napoletano difficilissimo da tenere, per la profondità emotiva, per il tema della genitorialità che sta al centro dell'opera e per la forza dei personaggi che animano l'opera.
Cala il sipario su questa stagione teatrale e di conseguenza anche su queste "cronache dal teatro", nelle quali ho provato, nel mio piccolo, a fare un racconto più colorato e meno istituzionale.
Quello che resta è la sensazione di essere ritornati a vivere. Ascoltare le storie degli altri, riconoscendo tratti comuni della vita, spostandoci nel tempo e nello spazio, è la sensazione dei grandi teatri. L'ho ritrovata, con piacere, anche al Paolella e al Valente, in una stagione teatrale dove "ripartire" era la parola d'ordine.
Cala così il sipario e partono gli applausi.