San Demetrio Corone celebra Pino Cacozza, domani una targa alla sua casa natia
Alla solenne cerimonia, voluta dalla comunità dell’Arberia, parteciperanno il sindaco di San Demetrio Corone Ernesto Madeo ed il consigliere con delega alla cultura Emanuele D’Amico
SAN DEMETRIO CORONE - In occasione dell’anniversario della scomparsa di Pino Cacozza, l’amministrazione comunale, sabato 19 marzo, poserà in sua memoria una targa nell’abitazione ove era nato 63 anni fa.
Alla solenne cerimonia parteciperanno il sindaco di San Demetrio Corone Ernesto Madeo ed il consigliere con delega alla cultura Emanuele D’Amico. Previsti gli interventi del Papas don Andrea Quartarolo, di Alfonso Costanza (dirigente scolastico dell'istituto Ezio Aletti di Trebisacce), della figlia dell’emerito artista scomparso, Nicoletta Cacozza. Ci sarà, poi, un intermezzo musicale a cura di Ernesto Iannuzzi e Pina Luzzi.
«L’importante e significativa iniziativa - si legge nella nota stampa del comune di San Demetrio Corone - è la prima di una serie di eventi che l’amministrazione comunale intende tributare all’emerito concittadino ed artista poliedrico dell’Arberia; senza ombra di dubbio, unico ed indiscusso erede del sommo poeta albanese Girolamo De Rada. Pino Cacozza - si aggiunge - merita il riconoscimento per il suo importante percorso culturale, che ha dato lustro al paese ed all’intera Arberia»
Cocozza è stato vincitore di sei edizioni del Festival della Canzone Arbëreshe, dove per ben quattro volte ha vinto anche il Premio della Critica “Avvocato Giuseppe D’Amico”; festival del quale è stato più volte anche il direttore artistico. Una delle sue canzoni più note “Jemi një kultur çë nëng mënd vdes” (siamo una cultura che non può morire) è diventata l’inno dell’Arberia; ha scritto, tra l’altro, il romanzo “La terra di Yll” e composto e interpretato i recital “De Rada e Milosao” e “Omaggio a Girolamo De Rada”; fondatore e direttore di “Arbitalia”, primo giornale on line dell’arberia, e ideatore di “Pisepiselle”, festival canoro riservato ai piccoli. Nel 2009 ha ricevuto a Napoli il “premio Mediterraneo di Arte e Cultura e nel 2015, la Repubblica d’Albania lo ha nominato ambasciatore della cultura e gli ha conferito il prestigioso titolo "Naim Fraishëri”.