Nocara, Armi di Sant’Angelo diventa set cinematografico per uno spot internazionale
La meravigliosa rupe calcarea che domina la Serra Maggiore è stata scelta per una pubblicità di attrezzature professionali che andrà in onda sulle principali Tv europee. Ma cosa si cela davvero in quel posto magico conosciuto come Arm’di Gatt?
NOCARA – La rupe di Armi di Sant’Angelo a Nocara (Arm’di Gatt in dialetto nocarese) diventa il set cinematografico per la pubblicità di una nota marca di attrezzature professionali da escursionisti elvetica. Lo spot, le cui riprese si sono concluse nei giorni scorsi, sarà trasmesso sulle principali emittenti televisive nazionali e internazionali. Nelle riprese sono stati impegnati 50 tra operatori e tecnici oltre ad alcuni scalatori professionisti che saranno i protagonisti della reclame. A sostegno della grande troupe che per una settimana ha popolato Armi di Sant’Angelo e tutti i territori dell’alto Jonio per altre immagini non potevano mancare i comuni con in testa quello di Nocara, guidato dalla dinamica sindaca Maria Antonietta Pandolfi, e dei colleghi lucani di Pisticci e Rotondella.
Armi di Sant’Angelo è un sito archeologico di estrema rilevanza ma ancora poco valorizzato e conosciuto. Si trova a cavallo tra la Calabria e la Basilicata. È proprio da questo punto che si estendono i “calanchi” cari a Carlo Levi. La rupe, uno scoglio di pietra calcarea che si staglia solitaria sulla vetta centrale della Serra Maggiore del Pollino, a 747 metri, ha le sembianze di una cattedrale gotica.
L’impatto visivo che offre questo molosso roccioso ai viandanti che percorrono la strada comunale, adagiata sulle montagne e che collega i borghi di Nocara e Rotondella, è emozionante. Nei racconti della memoria popolare si narra che la rupe in passato è stata usata come luogo mistico di ritrovo tra le megere dei comuni del circondario ed è legato a misteriose credenze e a sinistre apparizioni di angeli che annuncerebbero la morte di chi li vede.
Insomma, un luogo bello e forse anche un po’ inquietante, secondo la tradizione. Di certo, da lassù si gode un panorama mozzafiato sullo Jonio sibarita e metapontino, unico nel suo genere.
Nei pressi della Rupe di Armi Sant’Angelo, inoltre, si trovano i resti della città di Presinace, una "Civitas" forse longobarda che al tempo della Magna Grecia era sede di Serra Maiori, ubicata su un punto strategico dal quale domina la valle del torrente Canna fino al mare Jonio e le vallate del torrente Ragone e del fiume Sarmento, affluenti del fiume Sinni.
In epoca ellenistica, sulla Serra Maggiore e sulle alture vicine, fu costruita una rete di insediamenti fortificati posti a difesa della costa jonica italiota (calabrese) e durante il Medioevo questi posti furono rioccupati dalle popolazioni delle pianure riproponendo la maglia difensiva dell'età greca. La Leggenda vuole che Nocara fu l’antica città ellenica di Lagaria, terra natia di Epeo, costruttore del Cavallo di Troia (ne abbiamo parlato anche qui).