Il filo di... Anna. A Castrovillari la personale di pittura di Anna Nigro incanta il castello aragonese
Dalla fede all’attualità, dalla mitologia alla fantasia fino a giungere ad eloquenti ritratti: la mostra è un viaggio nella storia artistica della Nigro e sarà visitabile dal 7 al 22 novembre
CASTROVILLARI - Un filo rosso che conduce prendendo per mano i visitatori nella storia artistica di Anna Nigro. Si chiama “La mia vita? Una pennellata” la personale di pittura dell’artista castrovillarese che ha deciso di esporre le sue splendide opere nel suggestivo castello aragonese, cuore del centro storico della città, dal 7 al 22 novembre.
La mostra, curata ed organizzata da Arca Communication, consta di una serie di opere che coinvolgono quasi tutte le stanze della struttura: dalla fede all’attualità, dalla mitologia alla fantasia fino a giungere ad eloquenti ritratti.
40 anni di vita tra colori, tele e pennelli per la Nigro che da diversi anni vive e lavora a Pistoia, mantenendo sempre forte il legame con la sua città natale, dove fa spesso ritorno per la ricerca di nuove ispirazioni e la creazione di nuove opere.
Ad aprire l’evento è stato un momento di confronto tra l’artista e la giornalista Annarita Cardamone, insieme a Mario Vicino, storico dell’arte, Antonio Greco, studente di Lettere e beni culturali all’Unical e gli assessori castrovillaresi Federica Tricarico ed Ernesto Bello. Patrocinato dal Comune di Castrovillari, l’evento è stato accompagnato dalle note di Sasà Calabrese che ha curato gli intermezzi musicali impreziosendo la già magica atmosfera.
«Desideravo esporre nella mia città da molto tempo – ha detto la Nigro – ma ho avuto la necessità del supporto dell’amministrazione comunale e dell’associazione Arca Communication per poter realizzare il mio grande sogno. Molte delle mie opere mi sono state temporaneamente restituite per questa mia mostra e non è stato semplice reperirle tutte ma questo per me è uno dei più importanti traguardi».
I quadri di Anna Nigro, infatti si trovano in abitazioni private ma anche in edifici pubblici e storici, come il Palazzo Ducale di Modena, il Duomo di Pistoia, Palazzo Falcone e dei Principi Sanseverino di Bisignano, l’Istituto Italiano per la Cultura ad Amsterdam, il Loft68 di Pistoia ed in diverse collezioni private in Italia e all’estero.
Per l’artista, moglie e mamma, anche le sue opere sono come figli e, alla domanda se ce ne sia qualcuno a lei più caro risponde così: «ognuno dei miei quadri è una parte di me, non potrei mai prediligerne uno, proprio come una mamma fa con i suoi figli».