Dove può andare la Calabria con questi amministratori incapaci?
In origine, parliamo di molti anni fa, sapete cosa doveva fare il collaudatore di un impianto di depurazione? Non doveva firmare moduli. Non doveva rilasciare nulla osta. Doveva semplicemente bere un bicchiere dell'acqua uscita depurata dall'impianto da lui collaudato. Quell'acqua doveva essere semplicemente potabile. Oggi abbiamo sindaci che, gonfi come tacchini, partecipano a convegni dell'aria fritta sull'importanza della cultura (e non sanno nemmeno scrivere una lettera senza grossolani errori di grammatica), del turismo, ed altro, e poi non sanno nemmeno far gestire un depuratore o controllare gli scarichi nei corsi d'acqua. Il risultato è quello denunciato da Goletta Verde: "Dei cinque prelievi effettuati nel cosentino è risultato nei limiti di legge soltanto quello effettuato alla spiaggia del lido Diamante in località Torricella di Diamante. Fortemente inquinato, invece, il giudizio per i prelievi alla foce del canale sulla spiaggia libera di Villapiana Lido; alla foce del fiume Crati in località Laghi di Sibari a Cassano allo Ionio; alla foce del fiume Parise a Bonifati e alla foce del fiume San Francesco a Paola.". Corrono affannati a Roma ed indicono incontri minacciosi fra sindaci per far realizzare "costose, inutili e dannose" opere infrastrutturali che permettano, a loro dire, una più efficace mobilità: per andare dove? Per far venire chi? Qualcuno che desideri farsi il bagno nell'acqua marina inquinata? Tornassero a fare quello che sanno fare: niente. Stendessero un pietoso velo sulla loro incapacità presuntuosa. Togliessero il disturbo della loro inutile apparizione ad una regione che avrebbe bisogno di ben altri personaggi per essere amministrata. Ed i giornalisti la smettessero di vantare supinamente le loro gesta inutili e dannose: li descrivessero per quello che sono. Semplicemente per quello che sono.
Maurizio Silenzi Viselli