Crosia, Tordo e Pippo Franco uniti da Natuzza
Domenico Tordo premia Pippo Franco ospite d’onore alla tre giorni di eventi di Calopezzati dedicata a San Francesco di Paola, patrono della cittadina ionica. Un’opera pregiata incisa su argento con la tecnica dello sbalzo a mano, quella consegnata al celebre showman, dedicata a Natuzza Evolo, di cui è stata avviata la causa di beatificazione e alla quale il conduttore televisivo è devoto da moltissimi anni. Tra lacrime di commozione, rivelazioni e successive gag comiche, lo spettacolo è stato a dir poco emozionante. La Festa di San Francesco si è conclusa ieri (domenica 19 aprile), tra fede, tradizione, folklore e cabaret. L’evento, al quale ha partecipato il giovane Maestro Orafo crosiota, è stato promosso dal Comitato Festa, in partnership con l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Franco Cesare Mangone e dei fedeli della chiesa di Santa Maria Assunta, diretta dal parroco don Nicola Alessio. Una tre giorni popolare, dedicata al Santo Patrono, che tra enogastronomia e spettacolo ha regalato ai numerosissimi partecipanti momenti di svago e socializzazione, ma anche di profonda riflessione. E questo grazie anche alla partecipazione straordinaria del grande showman Pippo Franco. Oltre che soddisfatto – commenta Tordo – mi ritengo sinceramente emozionato e colpito da questa bellissima esperienza. L’intenzione di donare al cabarettista Pippo Franco un’opera unica emblematica dedicata a Natuzza, nasce da un motivo molto profondo che ci unisce. Entrambi, infatti – scandisce l’Orafo – siamo molto devoti alla mistica di Paravati, alla quale mi sono approcciato qualche anno fa, in occasione della sua scomparsa, quando sono stato protagonista di una esperienza quasi onirica, che ha ispirato l’opera della Croce di Natuzza. Da quel momento, ho effettuato alcune ricerche su Natuzza Evolo, scoprendo che anche il presentatore Franco era suo devoto e ho realizzato alcune opere a lei dedicate, tra le quali anche la lastra in argento che ho donato sabato scorso al conduttore. Ecco perché ho ritenuto che la sua presenza nel nostro territorio fosse quasi un segno e ho voluto condividere con lui una parte di un percorso artistico - religioso che ha come punto di riferimento l’immagine materna di una Calabria che abbraccia, accoglie e protegge. Quella stessa Calabria – conclude Tordo - alla quale il presentatore ha rivelato di essere profondamente legato da molti anni, di cui si sente figlio e parte integrante.