Autostazione di Trebisacce: assolto il sindaco Franco Mundo
Si chiude la lunga vicenda giudiziaria: il Tribunale di Castrovillari ha assolto l'attuale primo cittadino insieme a Filippo Castrovillari e Giampiero Regino dalle accuse. Condannati altri tre imputati. Dissequestrata l'opera ma dovrà essere demolita

TREBISACCE – Arriva a conclusione, oggi, una vicenda lunga e complessa, che per anni ha tenuto col fiato sospeso la politica locale e la comunità trebisaccese. Il Tribunale di Castrovillari, infatti, ha assolto Franco Mundo, già sindaco del tempo e attuale primo cittadino, insieme a Filippo Castrovillari e Giampiero Regino, da ogni accusa legata alla realizzazione dell'autostazione, per non aver commesso il fatto. Una sentenza che ristabilisce la piena innocenza dei tre imputati e chiude un capitolo amaro nella storia politico-giudiziaria della cittadina jonica.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Castrovillari, aveva preso le mosse dagli accertamenti della Guardia di Finanza sulla procedura di gara in project financing per la concessione, progettazione, costruzione e gestione dell'autostazione di Trebisacce. Tra le contestazioni principali vi era la realizzazione del manufatto in area vincolata senza le necessarie autorizzazioni e la non qualificabilità dell'intervento come opera pubblica, essendo stato realizzato da un privato concessionario.
Oggi, la sentenza del Tribunale di Castrovillari ribalta completamente il quadro per Mundo, Castrovillari e Regino, dichiarando la loro assoluzione piena. Diversa sorse per gli altri tre imputati: al tecnico, responsabile dei reati ascritti allo stesso contestati in rubrica, ritenuto il reato di cui al capo 3 più grave, sono state concesse le attenuanti generiche ed applicato l'aumento per la continuazione, condannandolo alla pena di un anno e sei mesi di reclusione. Il concessionario e il direttore dei lavori, anch'essi riconosciuti responsabili dei reati loro ascritti in rubrica, sempre per il capo 3, più grave, e con attenuanti generiche e aumento per la continuazione, sono stati condannati ciascuno alla pena di un anno e otto mesi di reclusione. Tutti i condannati dovranno farsi carico del pagamento delle spese processuali.
È stato inoltre disposto il dissequestro dell'opera in giudiziale sequestro e la restituzione della stessa al legittimo proprietario. In sostanza, viene confermato che l'opera è abusiva e che comunque dovrà essere demolita.
La sentenza concede agli imputati il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna. Inoltre, è stata ordinata la rimessione in pristino dello stato dei luoghi a cura e spese dei condannati, con copia della sentenza da trasmettere al Comune di Trebisacce e alla Regione Calabria.