La Corte dei Conti chiede l'incandidabilità del sindaco di Cerchiara di Calabria Antonio Carlomagno
Dopo 5 anni di indagini la Procura ha ritenuto «responsabili di aver contribuito con le proprie condotte gravemente colpose al verificarsi del dissesto finanziario» anche i consiglieri di maggioranza e il revisore dei conti
CERCHIARA DI CALABRIA - Dopo 5 anni di indagini la Procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro ha richiesto alla Sezione giurisdizionale l’applicazione delle sanzioni che prevedono anche l’incandidabilità e/o l’incompatibilità, a vario titolo, per i prossimi 10 anni nei confronti del sindaco, dei consiglieri di maggioranza di Cerchiara di Calabria e del revisore dei conti, in relazione alla consiliatura 2014/2019, ritenuti “responsabili di aver contribuito con le proprie condotte gravemente colpose al verificarsi del dissesto finanziario”, che venne approvato dal Consiglio comunale il 24 luglio 2019.
«Tra le accuse mosse nei confronti dell’allora sindaco Antonio Carlomagno - ancora in carica -, dei consiglieri comunali di maggioranza e del revisore dei conti, - si legge su QuiCosenza - vi è quella di aver omesso il riaccertamento dei residui attivi e passivi, che avrebbe alterato la rappresentazione dei dati contabili e gli equilibri di bilancio dell’ente. Tra gli altri rilievi formalizzati dalla magistratura contabile nei confronti degli amministratori c’è anche quella di essersi avvalsi della collaborazione esterna di un dirigente dell’area finanziaria quando in organico vi era già un altro dirigente vincitore di concorso, così come di aver affidato l’incarico esterno ad altro dirigente pur avendo in organico tre unità di categoria D».