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Contro la “Anonima incendi” pronto il Modello Napoli: più controlli e maggiore attività investigativa - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – Più presenza delle forze dell’ordine sul territorio, una specifica e serrata attività investigativa e una maggiore collaborazione della popolazione. È questa la ricetta che il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, riunitosi ieri a Cosenza sotto la presidenza del Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, ha dato per far fronte alla recrudescenza di atti criminali e fare piena luce sulla intimidatoria azione perpetrata nella Sibaritide e a Corigliano-Rossano dalla “anonima incendi”. La stessa che nell’ultimo lustro ha portato al rogo di quasi 500 autovetture colpendo giornalisti, tessuto imprenditoriale, istituzioni e cittadini del territorio.

Il modello di riferimento in questo caso sarà quello che è già stato adottato nei mesi scorsi, con successo, a Napoli. Ad annunciarlo è il Procuratore capo del Tribunale di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, ieri presente, di fianco al Prefetto al tavolo riunitosi nella sede del Governo in piazza XI Settembre, insieme ai sindaci di Corigliano-Rossano, Cassano Jonio e Cetraro, e ai rappresentanti provinciali di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.

Il Modello Napoli

«Non posso anticipare nulla di specifico – ha detto D’Alessio ai microfoni della stampa - ma ci stiamo indirizzando con il metodo che soprattutto a Napoli abbiamo sperimentato in passato». Cosa signfica? «Significa – spiega - un grande confronto con le forze di polizia e un lavoro serrato». E, quindi, anche una importante azione investigativa, senza precedenti nel contrasto proprio all’anonima incendi e alle azioni intimidatorie. «Ho pensato – ha spiegato il Procuratore Capo - di individuare un gruppo di colleghi della Procura che si occuperanno d’ora in poi esclusivamente di questo fenomeno pur nelle difficoltà dei mezzi che abbiamo».

Già, perché a preoccupare il magistrato a capo di una delle Procure più complesse del Meridione non sono tanto le distanze che intercorrono tra la sede del Presidio giudiziario di Castrovillari con il resto del territorio amministrato, ma la consistenza della struttura operativa e la percezione di giustizia che c’è all’interno dello stesso territorio. «C’è un problema di struttura, di mezzi, di uomini e c’è – aggiunge D’Alessio - un problema di collaborazione delle persone che dovrebbero metterci nelle condizioni di offrirci quegli elementi conoscitivi che hanno, anche se per loro apparentemente poco significanti, che ci consentano di orientare il lavoro. Al netto di questo, però, noi ci siamo comunque, con molto ottimismo. C’è la massima collaborazione possibile e speriamo di fare il meglio sempre – conclude D’Alessio – con la speranza che le persone abbiano fiducia e la possibilità di darci degli elementi che possano orientare il nostro lavoro».

«Lo Stato c’è ed è vicino ai cittadini»

Al lavoro investigativo e di indagine si aggiungerà anche una presenza più pervicace delle forze dell’ordine sul territorio. Lo ricordava appena stamattina il sindaco Stasi: «Come si può pensare di presidiare un territorio di 350km quadrati con appena due volanti?» E a questa esigenza è arrivata la risposta della Prefettura. «Ci sono i vari reparti specialistici delle Forze dell’Ordine – ha detto il Prefetto Vittoria Ciaramella - che saranno impiegati con un’attività ancora più visibile nei territori dove c’è una recrudescenza di questi atti criminali. Saranno impiegati i reparti di Intervento operativo dei Carabinieri e i reparti di prevenzione crimine della Polizia». Che tradotto in consistenza significa «numeri abbastanza importanti – ha precisato il massimo rappresentante del Governo - perché si è ritenuto di rispondere all’esigenza di sicurezza che emerge dal territorio».

E proprio al territorio ha rivolto la sua attenzione il Prefetto Ciaramella, diffondendo un messaggio rassicurante. «La percezione di insicurezza che si percepisce in questi casi – ha ribadito - non è perfettamente allineata con quella che è la risposta dello Stato. Voglio rassicurare le popolazioni che c’è la massima attenzione. Quella del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza  pubblica – ha poi ricordato - è l’occasione per attivare strategie comuni, di creare una rete fra tutte le istituzioni e anche la presenza dell’autorità giudiziaria stasera è importante proprio per fare in modo di dare una risposta condivisa, concreta e fattuale dello Stato – ha concluso il Prefetto - contro questi episodi».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.