Nella Sibaritide serve molto più Stato: «Le rassicurazioni non bastano»
Il monito del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ai margini del Tavolo per l'Ordine e la Sicurezza pubbliva riunitosi ieri a Cosenza dopo l'ennesima escalation di violenze degli ultimi giorni

CORIGLIANO-ROSSANO - Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, continua ad esprimere preoccupazione rispetto alla recrudescenza criminale e di atti violenti che negli ultimi giorni ha fatto ripiombare la città e il territorio della Sibaritide in una clima di terrore. Il primo cittadino è ritornato a parlare ai margini del Tavolo per l'Ordine e la Sicurezza pubblica convocato ieri a Cosenza, dal Prefetto Vittoria Ciaramella, e al quale ha partecipato insieme alla Presidente del Consiglio comunale, Marinella Grillo, una delle vittime di quest'ultima vergognosa rimonta di violenze, invocando una maggiore presenza dello Stato nella Calabria del nord-est.
«Cosa posso dire a degli uomini in divisa che, in pochissimi la notte, devono controllare un territorio di 350 km quadrati e che quotidianamente fanno del proprio meglio per garantire la nostra serenità? Nulla, se non sostenerli. Ciò che non va bene é che per un territorio così esteso, con una economia così importante, ci siano così pochi mezzi e servizi dello Stato e delle istituzioni pubbliche. Non parlo solo di repressione, parlo di presenza e di diritti».
Il sindaco ha inoltre ribadito la necessità di risposte strutturali e di maggiore presenza delle istituzioni pubbliche per garantire la sicurezza dei cittadini. «La vicinanza del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza in questi giorni è stata forte e molto importante. Oggi la presenza del Procuratore Capo di Castrovillari ha rappresentato un ulteriore elemento di attenzione che accogliamo con grande favore. Noi siamo Istituzioni e ci fidiamo delle Istituzioni, ma le altre Istituzioni devono fidarsi di noi: vanno date risposte strutturali, le rassicurazioni non bastano più non a noi, ma alla comunità che rappresentiamo con impegno». E poi una fotografia reale, quanto dramamtica sulle attuali condizioni di Corigliano-Rossano e della Sibaritide, che dovrebbe far riflettere: «In altre Regioni d'Italia a Corigliano-Rossano ci sarebbe la Provincia, la Questura, la Prefettura ed il Tribunale solo per ciò ciò che riguarda questi aspetti; da noi, invece, la presenza dello Stato ed in generale delle Istituzioni Pubbliche, negli ultimi anni ha arretrato. Non serve un sociologo, un criminologo, uno statista per capire che quando "i buoni" arretrano, i cattivi avanzano. E non basta la buona volontà di chi é rimasto per impedirlo. Credo che sia giunto il momento che a Roma ne prendano atto».
L'auspicio e la sensazione è che ci siano ancora tutti i margini per riportare la grande comunità della Calabria del nord-est ad una situazione di normalità. Per farlo - rilanciando anche quello che è stato l'appello del sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso - occorrono due elementi fondamentali: maggiore presenza dello Stato in termini di presidio e sicurezza e maggiore presenza dello Stato a promozione e tutela di nuovi investimenti pubblici e privati. In un territorio senza speranza e senza futuro dilaga la criminalità. Creare lavoro, opportunità di benessere, significa creare libertà; se si genera libertà si crea cultura e dove c'è cultura non possono esserci crimine e violenza.