Individuato il corpo del pastore disperso nel Colagnati: è annegato nelle acque del fiume
Si tratta di Ottavio Vallonearanci, 81 anni, persona conosciuta negli ambienti agricoli e pastorali della Sila Greca. Era lui l'ultimo custode della millenaria tradizione di Sant'Onofrio. Difficili le operazioni di recupero. Sul posto elicottero VVf
CORIGLIANO-ROSSANO - Un bruttissimo scherzo del destino si è portato via Ottavio Vallonearanci, u' fascista, 81 anni. Lui, cresciuto tra le pietre del Colaganti, quel torrente di cui conosceva ogni sasso, ne sapeva le sue bellezze e anche i suoi pericoli, ha cessato di vivere proprio in quel greto, trascinato via dalla irruenza delle acque che non gli hanno dato scampo. Stamattina, Zio Ottavio, così come tutti lo conoscevano, a bordo del suo inseparabile fuoristrada ha provato a guadare il fiume, proprio mentre il torrente Colagnati era in piena. Non poteva immaginare che sarebbe stata l'ultima volta.
Non si conoscono ancora le dinamiche dell'accaduto, probabilmente l'uomo ha provato a scendere dalla vettura e a quel punto le acque dirompenti lo hanno trascinato via per qualche centinaio di metri lungo il letto del fiume dove, poco fa, uno dei suoi figli lo ha indivuato, purtroppo privo di vita. Il corpo in questo momento si trova in un luogo impervio, difficile da raggiungere. Per questo è stato necessario l'intervento di un elicottero dei vigili del fuoco per il suo recupero.
Sul posto stanno operando anche i carabinieri del locale Reparto territoriale e gli agenti della Polizia di Stato.
Per descrivere chi era Ottavio Vallonearanci (in foto) non basterebbero pagine intere per parlare della sua storia di lavoratore, di tutore di tradizioni e memorie. Dicevamo del suo rapporto stretto e intimo con il Colagnati e con la sua Valle. Una cosa su tutte per descrivere la straordinarietà di quest'uomo: era l'ultimo custode della millenaria leggenda di Sant'Onofrio, lui l'anima e la tradizione di quella festa pastorale che a maggio si tiene proprio alla sorgente delle acque del Colagnati.
Nei mesi scorsi, attraverso le telecamere di Natalino Stasi avevamo raccontato questa sua forza, questo suo amore verso la terra e verso quel fiume che stamattina se l'è portato via. (guarda qui)