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Sant'Onofrio, una delle feste pastorali più antiche e misteriose della Calabria ionica

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CORIGLIANO-ROSSANO - È maggio e Corigliano-Rossano da sempre si tinge di tradizioni. Ci sono le escursioni primaverili nel Coriglianeto, c'è la festa della Madonna del Patire che abbraccia da secoli le due comunità coriglianese e rossanese. Poco più in la del Patire, sulle alture della Sila Greca, nella Valle del Colognati, la terza domenica del mese si svolge quella che, probabilmente, rimane la più antica delle celebrazioni religiose pastorali della Calabria ionica. Stiamo parlando della festa di Sant'Onofrio. Una festa mistica, quasi ancestrale che si perde tra miti e leggende ma che conserva intatte tradizioni e identità. I pastori che si ritrovano attorno all'effige del Santo; le preghiere e l'incanto; i giochi e il bastone "e ru maio"; i canti e le litanie. Gli obiettivi di Natalino Stasi sono andati proprio lì, a raccontare questa storia infinita attraverso le parole e i ricordi del decano dei pastori: Ottavio Vallonearanci 

Natalino Stasi
Autore: Natalino Stasi

Videomaker, classe 1990, orgogliosamente longobucchese. Natalino Stasi è diventato con i suoi video, un appuntamento fisso su youtube. Nelle sue corde ci sono le storie della Calabria che racconta puntualmente attraverso l'obiettivo della sua camera: dalla statale 106 ai mestieri che vanno scomparendo. Un modo per raccontare da un altro punto di vista e in maniera "nuova e alternativa" i lati della nostra regione che spesso vengono dimenticati