Sant'Onofrio, una delle feste pastorali più antiche e misteriose della Calabria ionica
Gli obiettivi di Natalino Stasi sono arrivati nella grande Valle del Colognati, nella Sila greca, nelle montagne di Corigliano-Rossano per raccontarci una cerimonia arcaica che, nonostante il trascorrere del tempo, ha conservato identità e tradizioni
CORIGLIANO-ROSSANO - È maggio e Corigliano-Rossano da sempre si tinge di tradizioni. Ci sono le escursioni primaverili nel Coriglianeto, c'è la festa della Madonna del Patire che abbraccia da secoli le due comunità coriglianese e rossanese. Poco più in la del Patire, sulle alture della Sila Greca, nella Valle del Colognati, la terza domenica del mese si svolge quella che, probabilmente, rimane la più antica delle celebrazioni religiose pastorali della Calabria ionica. Stiamo parlando della festa di Sant'Onofrio. Una festa mistica, quasi ancestrale che si perde tra miti e leggende ma che conserva intatte tradizioni e identità. I pastori che si ritrovano attorno all'effige del Santo; le preghiere e l'incanto; i giochi e il bastone "e ru maio"; i canti e le litanie. Gli obiettivi di Natalino Stasi sono andati proprio lì, a raccontare questa storia infinita attraverso le parole e i ricordi del decano dei pastori: Ottavio Vallonearanci