5 ore fa:A Ginecologia e Ostetricia dello Spoke di Co-Ro superati i 500 parti
4 ore fa:Il Comitato Via Nazionale insieme alle Pro Loco lancia l'iniziativa "Natale in Strada"
6 ore fa:Frecciarossa per Milano, Garofalo: «Non arretramento di un treno già in esercizio, ma l'istituzione di uno nuovo»
4 ore fa:Dopo il trasporto pubblico lo step successivo devono essere le isole pedonali permanenti
5 ore fa: Una cena di gala per la ricerca scientifica
8 ore fa:Trasferimento di reparti da Corigliano a Rossano, Caravetta replica a Madeo: «Faccia solo il presidente del Consiglio»
7 ore fa:Nasce Paludinsieme, un open day periodico per quanti vorranno visitare questo luogo suggestivo
7 ore fa:All'Unical la Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Tracy Roberts-Pounds
5 ore fa:Sanità pubblica e violenza di genere, il Movimento 5 Stelle scende in piazza a Cosenza
6 ore fa:«In attesa del Nuovo Ospedale di Insiti, non si devono lasciare nel limbo i presidi esistenti»

Cassano, furbetti del reddito di cittadinanza, sette denunciati

1 minuti di lettura

CASSANO ALL’IONIO - I Carabinieri della Stazione di Cassano all’Ionio a seguito di una serie di mirati accertamenti hanno diramato una nota stampa in cui comunicano che «sette soggetti, residenti in Calabria e Campania, sono stati denunciati perché ritenuti responsabili di false dichiarazioni e false attestazioni ai fini della percezione del reddito di cittadinanza, in violazione delle normative di cui al Decreto Legge n. 4/2019 nonché truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche».

«Nello specifico – proseguono - cinque soggetti di nazionalità italiana e in attesa di occupazione, avrebbero fornito false attestazioni omettendo di comunicare lo stato detentivo dei relativi componenti del nucleo familiare- ristretti presso la Comunità Terapeutica “Il Mandorlo” di Cassano all’Ionio- all’atto della presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.S.U.). Altri due soggetti avrebbero invece fornito false attestazioni omettendo di comunicare il proprio stato detentivo».

E concludono: «L’attività investigativa intrapresa dai militari operanti, ha consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria ed in attesa dei successivi sviluppi, attesa l’attuale fase di svolgimento delle indagini preliminari, l’indebita percezione degli emolumenti in questione, il cui totale complessivo ammonta a più di 62.000 euro, per i quali l’ente previdenziale provvederà alla sospensione, revoca dell’erogazione del sussidio e recupero delle somme indebitamente accreditate. Comportamenti ricostruiti a livello di elevata probabilità e che si sarebbero sostanziati in un complesso di false attestazioni finalizzate all’ottenimento del beneficio economico».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.